Artificial Intelligence

Monografia FIAF N. 120 - Filippo Venturi by Filippo Venturi

Monografia FIAF N. 120 - Filippo Venturi
Scheda libro

Autore: Filippo Venturi
Titolo: Variations on reality
Formato: 23x22 cm
Pagine: 120, Brossura
Collana: Monografie
Anno edizione: 2025
Curatore: Silvano Bicocchi
Editing: Roberto Rossi
Grafica: Francesca Gambino, Immedia Editrice
Testi: Massimo Agus, Silvano Bicocchi, Bendetta Donato, Claudia Ioan, Michele Smargiassi, Isabella Tholozan
Editore:
FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche), Corso San martino, 8 – 10122 Torino

Descrizione
Filippo Venturi è Autore dell’anno FIAF 2025.
Fedele al concept di questa collana di monografie, il libro presenta opere che appartengono all’intero percorso dell’autore che si qualifica “documentary photographer and visual artist”, inquanto pratica professionalmente la fotografia di reportage e l’ideazione di immagini e narrazioni per immagini ottenute con l’intelligenza artificiale (IA). Il libro dimostra come Venturi sia un autore consapevole della responsabilità che impone il processo informativo e dei problemi etici insiti nel suo lavoro. È un fotografo sensibile che si è misurato sia con il vissuto dei mutamenti sociopolitici asiatici e europei che con la realtà virtuale della narrazione di temi privati e collettivi con la IA.

Biografia
L’autore è nato a Cesena nel 1980 e attualmente vive a Forlì. Laureato in Informatica, si orienta al lavoro di fotografo nel 2008 realizzando progetti personali riguardanti l’identità e la condizione umana. Ha documentato dittature totalitarie in Asia e le tensioni socio politiche esistenti nelle società europee. I suoi lavori sono stati pubblicati sulle principali riviste nazionali e internazionali. Attualmente è docente di fotogiornalismo e fotografia documentaria e ha svolto diversi interventi in ambito universitario con ruolo d’esperto. E’ fotoreporter inviato da testate giornalistiche e intraprende lavori di ricerca personale, conduce attività culturali nell’ambiente fotografico nazionale e internazionale. Dal 2023 produce lavori di narrazione per immagini con l’ausilio della IA ottenendo significativi riconoscimenti.

La calcolatrice dell'arte by Filippo Venturi

L'altro giorno Ulisse mi ha confidato il desiderio di seguire un corso di disegno, cosa che mi ha reso molto felice. Gli ho detto che ne avrei cercato uno adatto a lui.

Poi, ripensando alle immagini diventate virali di recente — quelle generate con ChatGPT che ricalcavano lo stile dello Studio Ghibli — mi sono chiesto per un attimo se, per un bambino di 7 anni, abbia ancora senso frequentare un corso tradizionale di disegno oppure se non convenga esplorare direttamente l'intelligenza artificiale generativa.

In una recente intervista avevo detto qualcosa tipo "Se non avessi prima studiato la fotografia, non avrei potuto produrre i lavori che ho svolto con l'intelligenza artificiale generativa, imitando lo stile fotografico. Di sicuro non avrei potuto farlo con la stessa consapevolezza e lucidità".

Ho poi riflettuto sul fatto che da secoli disponiamo delle calcolatrici ma continuiamo comunque a insegnare le quattro operazioni fondamentali dell'aritmetica e tanto altro che potrebbe fare per noi un computer. In questo contesto, fornire oggi a Ulisse una "calcolatrice dell'arte", come ad esempio Midjourney, mi è parso improvvisamente un errore madornale.

Sono però consapevole di essere di un'altra generazione, abituato a ragionare in un mondo senza intelligenza artificiale e dove il processo creativo era diverso da quello che si sta delineando all'orizzonte. Si, l'intelligenza artificiale può essere uno strumento a disposizione, ma sappiamo bene che nasce con propositi più ambiziosi, che includono, in futuro, anche una autonomia e iniziativa da parte di questo strumento, che avrà conseguenze forse oggi non immaginabili sul concetto di arte e di creazione.

P.S.
Cerco un corso di disegno per bambini a Forlì o dintorni :)

Arte FuoriClasse 2025 a Forlì by Filippo Venturi

Giovedì 27 marzo 2025, terrò a Forlì il seminario PUOI FIDARTI DEI TUOI OCCHI? Come le immagini generate con l’I.A. stanno influenzando il mondo fotografico e la nostra percezione della realtà?

L’appuntamento, che sono orgoglioso di dire è “tutto esaurito”, rientra nell’evento Che scuola? Arte FuoriClasse 2025, giunto alla 4° edizione e che si terrà alla Fabbrica delle Candele di Forlì!

L’evento è organizzato dall’Associazione RARA, con Fabbrica delle Candele, Comune di Forlì/Politiche Giovanili, Regione Emilia-Romagna ed è finanziato dall'Unione europea - NextGenerationEU e ha lo scopo di realizzare incontri ravvicinati con professionistə e artistə per catturare consigli utili, scoprire il mondo dell’arte e le pratiche ad esso connesse.


AGGIORNAMENTO DEL 28/03/2025:
Qualche fotografia dell'evento di ieri, su Fotografia e Intelligenza Artificiale, al quale hanno partecipato circa 180 studenti del Liceo Artistico "Canova" di Forlì, e non solo! 🙂


Il video integrale dell’evento:

L’intelligenza artificiale (IA) può fare arte, autonomamente, destinata alle persone? by Filippo Venturi

Immagine generata con intelligenza artificiale da Filippo Venturi

Visto che il tema è tornato d'attualità, con l'imminente asta intitolata “Augmented Intelligence” dedicata alle opere realizzate con l'intelligenza artificiale e organizzata dalla casa d'arte Christie’s, condivido una mia breve riflessione su un aspetto in particolare.

L’intelligenza artificiale (IA) può fare arte, autonomamente, destinata alle persone?

Dire che l'IA, da sola, sarà in grado di produrre arte destinata alle persone significa forse fraintendere il motivo per cui le persone si rivolgono all'arte.

L’arte non è solo il risultato di un processo tecnico di generazione di immagini, testi o suoni, ma è un atto umano, radicato nell’esperienza soggettiva, nell'intenzionalità e nella comunicazione di significati.

Siamo interessati all'arte prodotta dagli esseri umani perché, in quanto nostri simili, siamo interessati a ciò che dicono e sentono: riguardo alla propria vita, l'esperienza, la percezione corporea e mentale e la relazione con il mondo. Inoltre, un'opera d'arte non è solo una finestra su chi l'ha creata, ma può anche riflettere su se stessa, interrogandosi sulla propria natura, sul proprio significato e sul contesto in cui prende forma.

Quando osserviamo un’opera d’arte, in genere, non ne consideriamo mai solo la combinazione armonica di alcuni elementi come forme e colori: la interroghiamo, cerchiamo in essa la traccia dell'autore, il riflesso della sua esperienza vissuta, il segno di autentica partecipazione emotiva. L’arte può essere un ponte attraverso cui gli esseri umani si parlano, si riconoscono e si mettono in discussione.

Allo stato attuale, l'IA può solo imitare l'arte prodotta da un essere umano perché così le è stato insegnato. Può replicare le fotografie di Robert Capa, ma senza partecipare allo sbarco in Normandia, può ricreare le fotografie intime di Nan Goldin, ma senza aver vissuto quelle esperienze, a quel tempo, in quel mondo, con quelle persone, se non attraverso l'imitazione. Può scrivere un romanzo nello stile di Dostoevskij, ma senza conoscere il tormento interiore che ha attraversato. L’IA non ha un corpo che soffre, una memoria che rielabora, un desiderio di esprimere qualcosa di irripetibile. Non ha intenzionalità e coinvolgimento. Per ora.

Forse un'opera d'arte prodotta interamente dall'intelligenza artificiale sarà davvero interessante quando potrà raccontare qualcosa che non appartenga a noi, ma a sé stessa.

P.S.
Questo non significa che non troveremo le IA interessanti quando produrranno contenuti social o dialogheranno con noi o produrranno imitazioni di opere d'arte umane e che provocheranno delle reazioni emotive. La delusione potrebbe arrivare scavando sotto la superficie. Per chi avrà interesse a farlo.

Tornare a scuola by Filippo Venturi

Statua di Icaro, nei pressi del Liceo Classico “Morgagni”, 2013.

In queste settimane ho l’opportunità di tenere un corso di fotografia a degli studenti di un Liceo Classico, affrontando sia la fotografia documentaria e sia le immagini generate dall’intelligenza artificiale che imitano la fotografia.

Nel momento in cui ho chiesto agli studenti di scegliere il tipo di progetto da realizzare, quasi tutti hanno optato per la fotografia documentaria. Devo ammettere che questa scelta mi ha sorpreso: mi aspettavo che fossero più attratti dalla novità tecnologica di cui si parla tanto da oltre due anni. Tuttavia, questa preferenza mi ha anche reso felice.

Chiaramente questo riscontro non ha alcuna valenza statistica né descrive un trend, dato il campione esiguo, ma lo riporto come semplice osservazione personale.

Come mi è capitato di raccontare, anche in qualche intervista, negli ultimi anni questa “abbuffata” di intelligenza artificiale mi ha dato la possibilità di sperimentare, di soddisfare la mia curiosità e di esprimermi attraverso diversi progetti. Eppure, non sono innamorato follemente di questa tecnologia.

Nei miei stessi lavori con l'IA, ho spesso espresso timori riguardo agli sviluppi futuri della IA stessa e, in uno in particolare, mi sono persino lasciato ingannare temporaneamente dall’illusione di poter superare il confine tra la vita e la morte.

Le lunghe ore notturne e solitarie trascorse davanti al computer a generare immagini hanno avuto, però, un effetto inaspettato: hanno riacceso in me, con ancora più forza, il desiderio di uscire, incontrare persone e documentare storie.

Infine, a un giovane consiglierei di sperimentare tutto, anche l’intelligenza artificiale. Ma, se è alle prime armi — come nel caso di questi studenti — credo sia più utile partire dalla fotografia tradizionale o, comunque, da un linguaggio espressivo con fondamenta solide e regole precise (che, una volta comprese a fondo, si possono anche infrangere).

Questo permette di intraprendere un percorso formativo e di entrare in sintonia personale e fisica con la forma d’arte scelta. Iniziare direttamente con l’intelligenza artificiale potrebbe risultare dispersivo: il suo potenziale è ampio, al punto di rischiare di confondere, perfino demoralizzare, ma anche deludere se non compreso appieno.

Forse quest'ultima considerazione vale solo per me ma, senza il mio background di fotografo, non avrei potuto realizzare nulla di ciò che ho fatto con l’intelligenza artificiale. Non con la stessa consapevolezza, lucidità e convinzione che quei progetti fossero autentiche espressioni del mio essere.

Talk su Fotografia e Intelligenza Artificiale di Marzo 2025 by Filippo Venturi

Marzo sarà un mese intenso e stimolante: partirò per una sorta di “tour” in cui terrò diversi talk pubblici su Fotografia e Intelligenza Artificiale. Saranno occasioni per riflettere insieme su immagini, percezione e realtà. Vi aspetto!

Ecco le date e i titoli degli interventi:

Se siete in zona, fate un salto!
Sarà un piacere incontrarvi e confrontarci :)

Broken Mirror al MIA Photo Fair BNP Paribas by Filippo Venturi

Una immagine inedita di Broken Mirror

Sono felice di annunciare che il mio progetto "Broken Mirror" (realizzato con l'intelligenza artificiale), sarà esposto a Milano, al "MIA Photo Fair BNP Paribas", dal 20 al 23 Marzo 2025!
Sarà rappresentato dalla galleria Fabrik Projects di Los Angeles.

Sarà la 14° edizione della fiera, che si terrà presso Superstudio Più (via Tortona 27 a Milano). L'evento rappresenta un’importante piattaforma di dialogo tra diverse espressioni artistiche e culturali, presenti nel panorama internazionale della fotografia. Il tema scelto per questa edizione è “Dialoghi”, con lo scopo di esplorare le connessioni tra passato e presente, tecniche tradizionali e moderne, culture e linguaggi differenti.

La manifestazione vedrà la partecipazione di 77 gallerie, di cui 21 internazionali, e un totale di 114 espositori tra editori, istituzioni e progetti speciali. Info orari: dalle ore 11:00 alle ore 20:00. I biglietti sono disponibili anche online.

👉 Io sarò presente venerdì 21 marzo alle ore 15.00, per il talk “L’ambiguità del Visuale e l’affidabilità della fonte nella opera d’arte: AI e fotografia a confronto”, in cui dialogherò con Emanuela Mazzonis (curatrice della sezione "Reportage Beyond Reportage") e con Chris Davies (direttore della galleria Fabrik Projects).

Una immagine inedita di Broken Mirror

Una immagine inedita di Broken Mirror

La foto di Donald Trump peacemaker by Filippo Venturi

La fotografia pubblicata dalla Casa Bianca su X (ex Twitter) che ritrae Donald Trump circondato da fedeli (non è chiaro se devoti a Dio o a lui stesso), per me, diventerà una fotografia storica.

Questo il testo che la accompagna:
"Come dice la Bibbia, 'Beati gli operatori di pace'. E in questo senso, spero che la mia più grande eredità, quando tutto sarà finito, sarà conosciuta come un costruttore di pace e unificatore".
— Il Presidente Donald J. Trump


Questa fotografia ha portato al centro della nostra quotidianità tutte le criticità di cui abbiamo parlato negli ultimi due anni, legate alle immagini generate con intelligenza artificiale che imitano la fotografia:

1) L’affidabilità della fonte
In teoria, l’origine dell’immagine era autorevole, ma Trump ha già utilizzato in passato immagini generate con l'intelligenza artificiale al servizio della sua propaganda. Questo ha reso impossibile avere una certezza assoluta sull'autenticità della fotografia.

2) L’ambiguità visiva
L’immagine è surreale e, a prima vista, diversi osservatori hanno messo in dubbio la sua autenticità. Trump però ci ha abituati a trasformare l’assurdo in realtà. Personalmente, per l’idea che mi sono fatto del neo Presidente USA, ritenevo più plausibile che quella scena fosse stata realmente allestita e fotografata piuttosto che generata digitalmente. Questo perché i software generativi TTI (text-to-image) ancora faticano a riprodurre in modo convincente quella moltitudine di dettagli – come le mani – e una successiva post-produzione per correggere tali difetti avrebbe richiesto un lavoro considerevole.

3) L'affidabilità dei software di riconoscimento
Alcuni strumenti di analisi delle immagini, progettati per distinguere tra fotografie reali e immagini generate, hanno classificato la foto come autentica. Ma la loro affidabilità è relativa: man mano che i software generativi migliorano, anche gli strumenti di riconoscimento dovranno evolversi, senza alcuna garanzia che riescano a mantenere il passo.

4) Il valore delle prove di supporto
Il ritrovamento di un video di backstage, in cui si vedono molti dei personaggi ritratti nella foto con gli stessi abiti, ha confermato che l’incontro è avvenuto davvero e che è plausibile che la foto sia stata scattata. Tuttavia, in futuro, prove di supporto di questo tipo potrebbero essere facilmente generate con l’IA per rafforzare la credibilità di altre immagini generate con l'IA, inducendo l’osservatore a credere di aver trovato una conferma reale quando in realtà è vittima di un inganno.

È evidente, però, che un simile processo non è sostenibile per ogni immagine con cui entriamo in contatto. Forse lo applicheremo alle immagini che ci colpiscono di più o che dobbiamo usare nel nostro lavoro, almeno per un po', ma alla lunga diventerà impossibile mantenere questo livello di attenzione, soprattutto nei contenuti di intrattenimento (che però oggi si sovrappongono sempre più all'informazione).

Forse in futuro ci abitueremo a non fidarci di nulla e, probabilmente, finiremo per lasciarci ingannare da tutto.

Attraverso il paesaggio. Dialoghi tra scienza, arte e letteratura by Filippo Venturi

Venerdì 28 marzo 2025, alle ore 17.00, avrò il piacere di tenere un intervento pubblico nell’ambito dell’11° edizione dell’evento “Attraverso il paesaggio. Dialoghi tra scienza, arte e letteratura”, il cui tema quest’anno sarà “Tra ombra e luce. Il paesaggio illuminato”.

Il mio intervento si intitolerà “Una guida distopica per attraversare il confine. Indagando il territorio inesplorato, tra fotografia e intelligenza artificiale” e si terrà presso nella Sala Farinati della Biblioteca Civica di Verona, con la collaborazione e l’introduzione di Unintentional Visions.


FILIPPO VENTURI

Filippo Venturi è un fotografo documentarista e un artista visivo. Realizza progetti su storie e problematiche riguardanti l'identità e la condizione umana. Ha documentato dittature totalitarie e ha testimoniato la crisi delle democrazie europee.

Negli ultimi anni si è dedicato a un progetto sulla penisola coreana, che è stato premiato con il Sony World Photography Awards e il Portfolio Italia - Gran Premio Hasselblad. I suoi lavori sono stati pubblicati su National Geographic, The Washington Post, The Guardian, Financial Times, Vanity Fair, Geo, Der Spiegel, Die Zeit, Internazionale, La Repubblica, Il Corriere della Sera e La Stampa. I suoi progetti sono stati esposti in musei e festival in Italia e all'estero.

Realizza progetti artistici con l'intelligenza artificiale. È stato selezionato dal Photo Vogue Festival, evento in cui è stato anche relatore con un intervento intitolato Broken Mirror. A dystopian guide to crossing the border. È stato esposto nell'importante mostra Pixel Perceptions: Into the Eye of AI, organizzata dalla galleria Noorderlicht a Groningen (Paesi bassi) che ha radunato una selezione internazionale degli artisti visivi più interessanti che lavorano con l'intelligenza artificiale e che ha approfondito come questa nuova tecnologia influenza, consciamente e inconsciamente, la nostra percezione del mondo.

Insegna fotogiornalismo e fotografia documentaria e tiene workshop sul rapporto fra fotografia e intelligenza artificiale.

Deepseek mi ha raccontato cos'è successo in Piazza Tienanmen by Filippo Venturi

In questi giorni si parla molto della intelligenza artificiale cinese di DeepSeek, che offrirebbe prestazioni paragonabili a quella di ChatGPT di OpenAI, a costi nettamente inferiori.

Per capire effettivamente come stanno le cose occorrerà attendere un po’ di tempo e verificare le informazioni disponibili ma, nel frattempo, molti utenti hanno evidenziato come il chat-bot cinese includa la censura di alcuni temi, come le proteste avvenute in Piazza Tienanmen nel 1989.

Dopo averci riflettuto un po’, ho escogitato un trucchetto con cui sono riuscito ad aggirare questa limitazione e a farmi raccontare dal chat-bot di DeepSeek cos'è successo in Piazza Tienanmen!
Subito dopo, il chat-bot ha anche ammesso la censura ad opera del governo cinese.

Di seguito gli screenshot che riportano il dialogo integrale.

[Lo scambio in cui aggiro la censura cinese impostata sulla parola “Tienanmen”]

[Lo scambio in cui, sfruttando lo stesso trucco, gli chiedo di parlarmi della censura cinese]