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Tower of Babel by Filippo Venturi

(english below)

Forse non sarà necessario attendere che le immagini e i video generati con l'intelligenza artificiale sommergano le fotografie e i video di documentazione, per alterare in modo irreparabile la narrazione/rappresentazione della realtà.

Già oggi le persone sono estremamente polarizzate e ogni elemento o notizia che ricevono viene digerita, modellata e subito sputata fuori per combaciare con la propria visione delle cose.

Prendiamo l'attentato al Crocus City Hall di Mosca.
Nell'istante in cui è uscita la notizia — quando ancora l'attentato era in corso e non si avevano abbastanza informazioni per comprendere cosa stava succedendo — chi già aveva una certa posizione ha stabilito che dietro c'erano gli USA e/o l'Ucraina.
Quando, poi, è uscita la rivendicazione dell'ISIS, ha stabilito che il mandante erano gli USA e/o l'Ucraina.
Quando i terroristi sono stati arrestati a poca distanza dal confine ucraino e bielorusso, ha deciso che stavano fuggendo in Ucraina.
E quando Lukashenko ha detto che hanno tentato di entrare in Bielorussia, ha pensato che avessero sbagliato strada.

Chi invece aveva la posizione opposta, ha creduto alla rivendicazione dell'ISIS e all'estraneità degli ucraini.
Ha bollato i sospetti russi verso gli ucraini come propaganda finalizzata ad accrescere l'odio dei russi verso gli ucraini.
Ha pensato che i terroristi stessero fuggendo in Bielorussia perché il confine ucraino è pieno di militari russi che lo sorvegliano.
E così via.

E per fare questo non sono serviti fotografie o video generati con l'IA.

A volte diventiamo le cose che sosteniamo pubblicamente, sui social network, e anche se, ad un certo punto, dovesse sfiorarci il dubbio, continuiamo a difenderle perché ormai la strada è stata tracciata.

Il "forse", il "non lo so" e il "mi sono sbagliato" sono diventati sintomi di debolezza.

Questo approccio così ottuso — che esclude il dubbio perché richiederebbe una sospensione sull'interpretazione dei fatti e della realtà e quindi il non poter prendere posizione sui social network, di fatto scomparendo nel silenzio dei prudenti — si ripete ogni giorno per decine di notizie e non può che portare ad una sorta di torre di Babele in cui nessuno capisce più l'altro se non ha una visione del mondo che combacia completamente.


Perhaps it will not be necessary to wait for artificial intelligence-generated images and videos to overwhelm photographs and documentation videos to irreparably alter the narrative/presentation of reality.

Already today, people are extremely polarised and every item or piece of news they receive is digested, shaped and immediately spat out to fit their own view of things.

Take for example the attack on Crocus City Hall in Moscow.
The instant the news came out — when the bombing was still in progress and not enough information was available to understand what was going on — those who already had a certain position established that it was the work of the US and/or Ukraine.
When, then, the ISIS claim came out, they established that the US and/or Ukraine were behind it.
When the terrorists were arrested a short distance from the Ukrainian and Belarusian borders, they decided they were fleeing to Ukraine.
And when Lukashenko said they tried to enter Belarus, they thought the terrorists had taken a wrong turn.

Those who took the opposite position believed the ISIS claim and the extraneousness of the Ukrainians.
They branded Russian suspicions of Ukrainians as propaganda aimed at increasing Russian hatred of Ukrainians.
They thought the terrorists were fleeing to Belarus because the Ukrainian border is full of Russian soldiers guarding it.
And so on.

And to do this we did not need AI-generated photographs and videos.

Sometimes we become the things that we publicly support, on social networks, and even if, at some point, doubt should touch us, we continue to defend them because by now the path has been traced.

The 'maybe', the 'I don't know' and the 'I was wrong' have become symptoms of weakness.

This obtuse approach — which excludes doubt because it would require suspending the interpretation of facts and reality and therefore not being able to take a position on social networks, in fact disappearing into the silence of the doubters — is repeated every day for dozens of news items and can only lead to a sort of tower of Babel in which no one understands the other anymore if they do not have a completely matching worldview.

E' morto Dmitry Markov by Filippo Venturi

RIP Dmitry Markov.

"A poche ore dalla notizia della morte di Aleksei Navalny, dalla Russia le agenzie di informazione riferiscono della morte, a 42 anni, del fotografo Dmitry Markov, noto per aver documentato con il suo iPhone la Russia sotto il governo di Putin e le proteste del 2021 per la liberazione di Aleksei Navalny."
Fonte

"Russian photographer Dmitry Markov has died at the age of 42, local media in his hometown of Pskov said Friday, citing his friends. Markov, who relied solely on an iPhone for his photography, became famous for capturing images of everyday life in Russia and its regions. His photo of a masked riot police officer sitting under a portrait of Putin became a symbol of the 2021 protests against the imprisonment of Kremlin critic Alexei Navalny."
Source

Il suo canale Instagram: https://www.instagram.com/dcim.ru

Yuval Noah Harari, Tre lezioni per il futuro by Filippo Venturi

"L'anno del Covid ha evidenziato il ruolo cruciale che molti lavori pagati poco svolgono nel mantenimento della civiltà umana: infermieri, operatori sanitari, camionisti, cassieri, addetti alle consegne. [...] Nel 2020 i fattorini sono stati il filo rosso che ha tenuto insieme la civiltà. Sono diventati la nostra importantissima linea di comunicazione con il mondo fisico."

Su Internazionale c'è un interessante articolo di Yuval Noah Harari per il Financial Times sulla pandemia. Fra le varie osservazioni che compie, mi rincuora vedere che anche uno storico del suo calibro abbia riconosciuto l'importanza dei fattorini/rider durante il lockdown e che, personalmente, sono stati il primo progetto che ho affrontato nei primissimi giorni in cui eravamo confinati in casa.

Qui l’articolo originale: Yuval Noah Harari: Lessons from a year of Covid

Letizia Battaglia per Lamborghini by Filippo Venturi

La questione Letizia Battaglia è finita nel solito calderone social dove si estremizza sempre tutto.
Tutto nasce dal servizio svolto dalla fotografa per Lamborghini, nell’ambito del progetto “With Italy, For Italy“.

Se non avete seguito la vicenda, trovate info qui:
Lamborghini rimuove dai social le foto di Letizia Battaglia dopo le proteste del sindaco di Palermo

Il problema è soprattutto il palcoscenico, ma non solo:

1) La massa, specie sui social, ignora la storia dell'artista: è capitato con Butturini, ora con Battaglia, in passato con tanti altri e non è raro che un lavoro venga interpretato in maniera opposta alle intenzioni dell'autore (che sarebbero palesi conoscendone la storia). La massa ha un dizionario limitato e quindi donna + auto darà sempre lo stesso risultato, indipendente da come è posizionata la donna (o ragazza), l'auto, lo sguardo, ecc nell'immagine realizzata.

2) Battaglia ha forse sottovalutato come certe scelte estetiche, simboli e cliché del settore commerciale prevalichino il messaggio di un autore. Purtroppo chi si presta ad un settore che non è il suo, corre il rischio di non riuscire a comunicare efficacemente. La massa ha un dizionario limitato e quindi donna + auto darà sempre lo stesso risultato, indipendente da come è posizionata la donna (o ragazza), l'auto, lo sguardo, ecc nell'immagine realizzata.

3) I fotografi che ne criticano la composizione, le luci bruciate in certi punti e altro, guardano il dito e non la luna. Io da Battaglia non mi sarei aspettato (e non avrei voluto) un lavoro alla Annie Leibovitz: tecnicamente perfetto, ma non autentico, parlando di Battaglia.

Prossimi eventi, rinvii e altro by Filippo Venturi

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E’ stato annunciato il programma della prossima edizione del SI Fest (qui un articolo in proposito), il festival della fotografia di Savignano sul Rubicone, dove avrò l’onore di essere ancora presente! Nel 2019 avevo partecipato nell’ambito dell’anteprima del Progetto IDE, nel 2018 avevo esposto il mio lavoro sulla Corea del Nord, in quanto vincitore del Portfolio Italia.

Quest’anno invece ci sarò perchè si terrà la presentazione finale del Progetto IDE, un importante e ambizioso progetto europeo biennale basato sulla fotografia, per il quale ho realizzato due progetti fotografici: uno a Copenhagen e uno nel territorio di Savignano sul Rubicone. Maggiori dettagli qui: Progetto IDE (Identity Dialogues Europe).

Una anteprima dell’edizione del SI Fest (con anche alcune mie stampe fotografiche) sarà esposta al MIA Photo Fair, fiera internazionale dedicata alla fotografia, che era in programma a Milano dal 19 al 22 marzo 2020, ma che è stata posticipata a causa della crisi sanitaria dovuta al Coronavirus (qui il comunicato ufficiale).


Fra gli eventi e le lezioni sospese, causa Coronavirus, a seguito dell’ordinanza della Regione Emilia Romagna, ovviamente rientrano anche i seguenti impegni fotografici che mi riguardavano:

  • L'incontro pubblico di martedì sera 25 febbraio, che avrei svolto presso l'Associazione culturale Tank Sviluppo Immagine a Forlì, è annullato.

  • La 4° lezione del mio Workshop di Fotografia a Cesena, presso l'Aula Didattica Monty Banks, prevista per giovedì sera 27 febbraio, sarà recuperata in futuro, in base alle disposizioni regionali dell’Emilia Romagna.

  • L’incontro pubblico che avrei tenuto sabato 29 febbraio, presso il Liceo Classico Mamiani di Pesaro, sarà recuperato in futuro, in base alle disposizioni regionali delle Marche.

Fotografia dal progetto fotografico “Untold”, di Filippo Venturi

Fotografia dal progetto fotografico “Untold”, di Filippo Venturi