(english below)
Girando per Tokyo, appena fuori dalla stazione della metro di Meiji-jingumae “Harajuku” — un punto strategico, ben visibile e molto frequentato, in particolare dai giovani — ho assistito a una protesta pacifica contro la presenza militare statunitense a Okinawa. La protesta continuava anche dall'altro lato della strada, in un'ampia aea pedonale, coinvolgendo numerose persone.
Avevo letto qualcosa in passato, ma non avevo mai approfondito la gravità di questo fenomeno.
Dal 1972 a oggi, migliaia di crimini sono stati denunciati contro militari statunitensi in Giappone, tra cui oltre 120 casi di stupro a Okinawa.
Il 60% dei reati commessi da personale militare statunitense in Giappone avviene proprio a Okinawa, nonostante quest'isola rappresenti meno dell’1% del territorio nazionale.
Questo squilibrio è dovuto all’alta concentrazione di basi USA: oltre il 70% delle installazioni militari americane in Giappone si trova lì.
La recente condanna di un militare statunitense a 7 anni di carcere per aver aggredito sessualmente una donna giapponese ha riacceso il dibattito sul SOFA (Status Of Forces Agreement), il trattato che regola la presenza delle truppe USA in Giappone e che consente ai militari di essere giudicati secondo norme speciali, spesso protetti da arresto immediato o processi locali, che per molti giapponesi è simbolo di ingiustizia e di impunità, soprattutto a Okinawa.
Walking around Tokyo, just outside the Meiji-jingumae “Harajuku” subway station — a strategic, highly visible, and highly frequented spot, particularly by young people — I witnessed a peaceful protest against the U.S. military presence in Okinawa. The protest also continued across the street in a wide pedestrian aea, involving numerous people.
I had read about it in the past, but had never delved into the seriousness of this phenomenon.
From 1972 to the present, thousands of crimes have been reported against U.S. military personnel in Japan, including more than 120 cases of rape in Okinawa.
60% of crimes committed by U.S. military personnel in Japan occur on Okinawa itself, despite the fact that this island represents less than 1% percent of the national territory.
This imbalance is due to the high concentration of U.S. bases: more than 70% of U.S. military installations in Japan are located there.
The recent sentencing of a U.S. serviceman to 7 years in prison for sexually assaulting a Japanese woman has reignited the debate over the SOFA (Status Of Forces Agreement), the treaty that regulates the presence of U.S. troops in Japan and allows servicemen to be tried under special rules, often protected from immediate arrest or local trials, which for many Japanese is a symbol of injustice and impunity, especially in Okinawa.