Riguardando oggi il mio lavoro He Looks Like You by Filippo Venturi

(english below)

Riguardando oggi il mio lavoro He Looks Like You — su mio padre e mio figlio e sul loro incontro mai avvenuto — mi rendo conto che oggi sarebbe molto più semplice e rapido realizzarlo rispetto a quando l’ho concepito.

I software generativi basati sull’intelligenza artificiale sono diventati più precisi, più reattivi nel restituire ciò che chiediamo loro. Se nel 2023 dovevo generare migliaia di immagini, scartandone la quasi totalità perché insoddisfatto, prima di trovarne una che funzionasse e che mi stordisse a livello emotivo, oggi potrei ottenere in pochi minuti immagini nitide e commoventi di mio padre e mio figlio insieme, quasi senza errori, con pochi prompt ben calibrati. Ma proprio questa semplicità mette in luce, per contrasto, quanto sia stato importante per me il percorso tortuoso e frustrante che ha accompagnato la nascita e lo sviluppo del progetto, diventando parte integrante dell'opera stessa.

In quelle notti infinite, fatte di tentativi sbagliati, di volti distorti e di false partenze, c’era il mio desiderio che si misurava con i suoi limiti. Ogni immagine conquistata non era solo un risultato visivo, ma l’esito di un rapporto — profondo, talvolta conflittuale — con la macchina, con la memoria, con l’assenza. La tecnologia non era uno strumento trasparente, era una presenza con cui negoziare, fallire e riprovare. E in quella frizione, in quella resistenza, si è sedimentato qualcosa di autentico: un processo che ha riflettuto la stessa impossibilità alla base del progetto, quella dell’incontro tra due persone che non si sono mai conosciute.

Paradossalmente, l’imperfezione tecnica dei software di allora mi ha restituito una verità emotiva più intensa. I volti appena riconoscibili, le forme abbozzate, i dettagli mancanti o sbagliati rispecchiavano fedelmente il carattere fragile e sfuggente del ricordo e del desiderio. Quelle immagini non cercavano la verosimiglianza assoluta, ma qualcosa di più sottile: l’eco visiva di un’assenza, il tentativo impossibile di creare l’irrealizzabile. Oggi, con strumenti più potenti, potrei generare un’illusione più convincente, ma forse meno sentita. Meno ossessiva e per questo, forse, meno sincera.

In definitiva, la fatica e la frustrazione non hanno solo accompagnato il processo: lo hanno definito. Sono state la prova che ciò che cercavo non era un’immagine perfetta, ma una forma di contatto, una presenza fragile tra le pieghe dell’impossibile. E questo contatto, proprio perché difficile e incerto, ha avuto per me un grande valore.

(il lavoro è visibile al seguente link: He Looks Like You)


Looking back today at my work He Looks Like You — about my father and my son and their never-happened meeting — I realize that today it would be much simpler and faster to create it compared to when I conceived it.

Generative software based on artificial intelligence has become more precise, more responsive in delivering what we ask of it. If in 2023 I had to generate thousands of images, discarding almost all of them because I was dissatisfied, before finding one that worked and emotionally stunned me, today I could obtain in just a few minutes sharp and moving images of my father and my son together, almost without errors, with a few well-calibrated prompts. But this very simplicity highlights, by contrast, how important the tortuous and frustrating path that accompanied the birth and development of the project was for me, becoming an integral part of the work itself.

In those endless nights, made up of failed attempts, distorted faces and false starts, there was my desire confronting its limits. Each image gained was not just a visual result, but the outcome of a relationship — deep, sometimes conflictual — with the machine, with memory, with absence. Technology was not a transparent tool; it was a presence with which to negotiate, fail, and try again. And in that friction, in that resistance, something authentic settled: a process that reflected the very impossibility at the heart of the project, that of the meeting between two people who never knew each other.

Paradoxically, the technical imperfection of the software back then gave me a more intense emotional truth. The barely recognizable faces, the sketched-out forms, the missing or wrong details faithfully mirrored the fragile and elusive nature of memory and desire. Those images did not seek absolute verisimilitude, but something more subtle: the visual echo of an absence, the impossible attempt to create the unrealizable. Today, with more powerful tools, I could generate a more convincing illusion, but perhaps one that is less heartfelt. Less obsessive and therefore, perhaps, less sincere.

Ultimately, fatigue and frustration did not merely accompany the process: they defined it. They were the proof that what I was seeking was not a perfect image, but a form of contact, a fragile presence within the folds of the impossible. And this contact, precisely because it was difficult and uncertain, had great value for me.

(the work can be viewed at the following link: He Looks Like You)

Broken Mirror al Wiesbadener Fototage (Wiesbaden Photo Days) by Filippo Venturi

Il mio lavoro Broken Mirror sarà esposto alla 13° edizione del Wiesbadener Fototage (Giornate della Fotografia di Wiesbaden), alla Kunsthaus Wiesbaden, in Germania, dal 23 agosto al 7 settembre 2025.

Broken Mirror è un progetto realizzato con l’intelligenza artificiale che richiama visivamente l’estetica della fotografia documentaria classica. Attraverso una metafora, il lavoro racconta la dittatura nordcoreana e la propaganda che regola le vite dei cittadini, ma allo stesso tempo suggerisce una riflessione più ampia: l’elemento alieno che si insinua nella quotidianità delle persone, alterandone l’identità, la percezione di sé, le modalità di comunicazione e di relazione, può essere interpretato come rappresentazione della natura invasiva e controllante della tecnologia — una visione che interroga anche il nostro futuro.

Il Wiesbadener Fototage è un festival dedicato alla fotografia artistica e documentaria contemporanea. Il tema di quest'anno, individuato dal direttore artistico Juergen Strasser, è "Futuro? Quale futuro?!"

Sito ufficiale del festival: https://wiesbadener-fototage.de/en/

Autore dell'Anno, l'articolo de Il Resto del Carlino by Filippo Venturi

Oggi sul Il Resto del Carlino un bell'articolo di Maddalena De Franchis che racconta del riconoscimento che ho ricevuto dalla Fiaf, di Autore dell’Anno, e riassume le mie ultime ricerche visive, nella documentazione fotografica e anche nella sperimentazione con l'intelligenza artificiale!

Laboratorio di Fotografia al Liceo Classico Morgagni di Forlì by Filippo Venturi

Si è conclusa la bellissima esperienza del laboratorio di fotografia che ho svolto con gli studenti del Liceo Classico Morgagni di Forlì, con l'inaugurazione della mostra (presso la Sala Costellazioni) e le premiazioni (in Aula Magna) che si sono svolte martedì 26 maggio :)

“Si è voluto proporre ai ragazzi l’opportunità di approfondire il mondo della fotografia come arte, come tecnica ma anche come esplorazione del mondo, interno ed esterno - spiega la docente Pretolani Elena - in particolare, quest’anno si è pensato di offrire due esperienze separate e approfondite nei due campi analogico e digitale della fotografia, permettendo ai ragazzi di indagare, nel primo caso, la fotografia come ritorno a uno sguardo lento, tanto nel momento dello scatto, quanto in quello della stampa, che avviene in camera oscura; nel secondo caso, le svariate possibilità del digitale, fino all’utilizzo dell’intelligenza artificiale”.

La mostra potrà essere visitata da tutti gli alunni della scuola e sarà aperta anche alla cittadinanza a partire da martedì 27 maggio fino a venerdì 6 giugno, dalle 8:30 alle ore 12:00.

Ne avevo parlato anche in questo post del mio blog: Tornare a scuola

Se ne parla anche su ForlìToday: Premiati al liceo Morgagni i vincitori della mostra 'La fotografia come arte della sorpresa

Monografia FIAF N. 120 - Filippo Venturi by Filippo Venturi

Monografia FIAF N. 120 - Filippo Venturi
Scheda libro

Autore: Filippo Venturi
Titolo: Variations on reality
Formato: 23x22 cm
Pagine: 120, Brossura
Collana: Monografie
Anno edizione: 2025
Curatore: Silvano Bicocchi
Editing: Roberto Rossi
Grafica: Francesca Gambino, Immedia Editrice
Testi: Massimo Agus, Silvano Bicocchi, Bendetta Donato, Claudia Ioan, Michele Smargiassi, Isabella Tholozan
Editore:
FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche), Corso San martino, 8 – 10122 Torino

Descrizione
Filippo Venturi è Autore dell’anno FIAF 2025.
Fedele al concept di questa collana di monografie, il libro presenta opere che appartengono all’intero percorso dell’autore che si qualifica “documentary photographer and visual artist”, inquanto pratica professionalmente la fotografia di reportage e l’ideazione di immagini e narrazioni per immagini ottenute con l’intelligenza artificiale (IA). Il libro dimostra come Venturi sia un autore consapevole della responsabilità che impone il processo informativo e dei problemi etici insiti nel suo lavoro. È un fotografo sensibile che si è misurato sia con il vissuto dei mutamenti sociopolitici asiatici e europei che con la realtà virtuale della narrazione di temi privati e collettivi con la IA.

Biografia
L’autore è nato a Cesena nel 1980 e attualmente vive a Forlì. Laureato in Informatica, si orienta alla fotografia nel 2008, realizzando progetti personali riguardanti l’identità e la condizione umana. Ha documentato dittature totalitarie in Asia e le tensioni socio politiche esistenti nelle società europee. I suoi lavori sono stati pubblicati sulle principali riviste nazionali e internazionali. Insegna fotogiornalismo e fotografia documentaria e ha svolto diversi interventi in ambito universitario nel ruolo di esperto. È fotoreporter inviato da testate giornalistiche e intraprende lavori di ricerca personale, conduce attività culturali nell’ambiente fotografico nazionale e internazionale. Dal 2023 produce lavori di narrazione per immagini con l’ausilio della IA ottenendo significativi riconoscimenti.


Qualche estratto dai testi critici contenuti nel libro:

"Filippo Venturi è il 31° Autore dell’anno FIAF, e anche il più giovane tra gli autori pubblicati da questa nostra collana che è iniziata nel 1994 con Rinaldo Prieri, seguito da Pietro Donzelli, Mario Lasalandra, Piergiorgio Branzi, e tanti altri Maestri della Fotografia Italiana che ci hanno donato immagini di grande autorialità".
- Silvano Bicocchi

"Attraversare l'opera di Filippo Venturi vuol dire intraprendere un viaggio di cui si conosce la destinazione, consapevoli che lo spostamento si snoderà tra le tante traiettorie possibili. Il punto di partenza nonché il chiodo fisso dell'autore sono le storie, le tante fette di realtà di cui si dichiara «affamato», perché variegata, multi sfaccettata, foriera di spunti degni di attenzione e di approfondimento".
-Benedetta Donato

"Cosa sto cercando di dire? Che Venturi, forse perché è laureato in informatica, ha capito subito che l’intelligenza artificiale non è una tecnologia aliena e cattiva che minaccia di divorare la nobile arte della fotografia. Ha capito, e io sono con lui, che IA è figlia legittima della fotografia, non solo perché ne ingoia in quantità innumerevole per addestrarsi, ma perché fa parte della stessa genealogia, quella delle immagini prodotte attraverso meccanismi programmabili e complessi, non semplici utensili ma dispositivi che aggiungono una volontà propria alla creazione (come la macchina fotografica…), un apporto che sfugge al controllo di chi li mette in moto".
- Michele Smargiassi

"La pubblicazione di questo libro offre l’occasione per riflettere sul lavoro di Filippo Venturi facendo emergere alcune tematiche ricorrenti, che attraversano sottotraccia molti dei suoi progetti. Tra queste si distingue l’indagine sulle interconnessioni tra individuo e potere, nonché sulle molteplici declinazioni delle identità collettive e personali, osservate con uno sguardo distaccato ma umanamente comprensivo, capace di condensare, in un fotogramma, i segni tangibili dello sviluppo dei processi storici".
- Massimo Agus

"Di fronte all’articolata opera di Filippo Venturi, lo sguardo spazia tra generi e linguaggi, tra temi e metodi narrativi diversificati, tra opere autoriali e lavori professionali commissionati, tutti separati ma fortemente convergenti. A unire le fila di una produzione contrassegnata da varietà tematica e linguistica è proprio l’autorialità, che consente a Filippo Venturi di muoversi con agio tra due estremi: la realtà, raccontata con approccio reportagistico o documentario; e l’arte visiva, grazie anche all’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale".
- Claudia Ioan

"Capita sempre più spesso di domandarci cosa si intende per narrazione fotografica, cercando significati e concetti che vadano oltre il semplice racconto della realtà attraverso l’uso delle immagini, allo scopo di trasmettere messaggi, informazioni, sentimenti, così come semplicemente faremmo con l’uso delle parole. Credo che Filippo Venturi sia l’esempio perfetto a dimostrazione del fatto che la fotografia documentaria ha ancora un valore di attualità profondo, una responsabilità importante, un dovere di testimonianza che il mondo chiede".
- Isabella Tholozan

Autore dell’anno FIAF 2025 by Filippo Venturi

Sono davvero felice e orgoglioso di annunciare di essere stato nominato Autore dell’Anno FIAF 2025!

Questo prestigioso riconoscimento, assegnato dalla Federazione Italiana Associazioni Fotografiche, rappresenta per me un traguardo importante, anche perché arriva da un’istituzione che ha avuto un ruolo fondamentale nel mio percorso di crescita come fotografo e autore.

Tra le iniziative collegate a questo titolo ci saranno mostre, talk e, soprattutto, la pubblicazione di una monografia che raccoglierà i miei lavori principali.

Istituito nel 1994, il titolo di Autore dell’Anno FIAF è stato conferito nel corso degli anni a figure di rilievo della fotografia italiana, come Rinaldo Prieri, Pietro Donzelli, Mario Lasalandra, Piergiorgio Branzi e molti altri Maestri. Essere il 31° autore a riceverlo — e anche il più giovane — è per me un onore immenso.

Dal 14 al 18 maggio 2025 si terrà a Maranello il 77° Congresso Nazionale FIAF, organizzato dalla Federazione con la collaborazione dei circoli Blow Up di Maranello (MO) e Photoclub Eyes – EFI di San Felice sul Panaro (MO) e con il patrocinio del Comune di Maranello, evento nel quale sarò ospite.

Il programma prevede 17 mostre fotografiche allestite in diversi luoghi pubblici e spazi cittadini, la presentazione di libri editi da FIAF e i talk con i fotografi Maurizio Galimberti e il sottoscritto!

Per quanto riguarda me, ci vediamo per il mio talk sabato 17 maggio alle ore 17 presso l’Auditorium Enzo Ferrari, in Via Nazionale 78 a Maranello.

La FIAF ha scelto Filippo Venturi come “Autore dell’Anno 2025” per la coerenza, la profondità e l’attualità della sua ricerca fotografica, che coniuga rigore documentario e linguaggio contemporaneo. Venturi si è distinto nel panorama italiano e internazionale per la capacità di affrontare temi complessi — come l’identità nazionale, il controllo sociale, l’intelligenza artificiale e la memoria storica — con uno sguardo personale, empatico e al tempo stesso critico. I suoi progetti, come Made in Korea e Broken Mirror, riescono a restituire l’essenza di contesti geopolitici e culturali distanti, rendendoli accessibili e stimolanti per il pubblico. La FIAF ha inoltre riconosciuto la sua volontà di sperimentare nuovi linguaggi visivi, anche attraverso l’uso consapevole delle tecnologie digitali e dell’intelligenza artificiale, mantenendo sempre una forte integrità autoriale. Con questo riconoscimento, la Federazione intende valorizzare un autore che rappresenta appieno le sfide e le potenzialità della fotografia contemporanea.

La Monografia in uscita contenente i lavori più importanti di Filippo Venturi.

La copertina delle rivista FotoIT dedicata alla nomina di Filippo Venturi ad Autore dell’Anno FIAF 2025.

La copertina del numero di maggio di FOTOIT è di Filippo Venturi tratta dal portfolio “Broken Mirror”. Il fotografo, Autore dell’Anno FIAF 2025, si presenta su Instagram come “documentary photographer and a visual artist”. È presentato da Silvano Bicocchi che lo intervista. Gli chiede di questa definizione.

«Da quando ho scoperto la fotografia come linguaggio per potermi esprimere, - dice Venturi - mi sono orientato verso il racconto e la documentazione della realtà. Negli anni, ho trovato a volte storie dietro casa, altre volte in luoghi remoti. In particolare, nel mio viaggiare e smarrire la mia zona di comfort, ho scoperto nuovi luoghi, culture e persone, con le proprie caratteristiche e le proprie situazioni da affrontare. Fino a pochi anni fa mi definivo fotografo documentarista, proprio perché volevo raccontare storie reali. In seguito ho aggiunto la definizione di artista visivo, quando ho iniziato a utilizzare anche l’intelligenza artificiale. Non per darmi un tono, ma per esprimere chiaramente che producevo anche progetti di diverso tipo.»

Bicocchi gli chiede poi del portfolio da cui è tratta la potente immagine che FOTOIT pubblica in copertina. «La conoscenza diretta della realtà - dice Venturi - è fondamentale per me, anche quando lavoro su immagini di finzione, anche se lo faccio stando seduto al computer, nel mio studio. “Broken Mirror” non sarebbe mai nato nello stesso modo se non avessi prima studiato e visitato la Corea del Nord, osservato di persona la rigidità del regime e parlato con chi vive in quel contesto.»

Il testo completo di questa conversazione è pubblicato sulla monografia n.120 dedicata a Filippo Venturi, Autore dell’anno FIAF 2025.

Locandina dell’evento.

Post Instagram del Comune di Maranello sul Congresso FIAF.

Auditorium “Enzo Ferrari” a Maranello, dove ha avuto luogo la presentazione della Monografia.

Un momento della presentazione della Monografia dedicata a Filippo Venturi, Autore dell’anno FIAF 2025.

Un momento della presentazione della Monografia dedicata a Filippo Venturi, Autore dell’anno FIAF 2025.

Another rainy day in Shibuya by Filippo Venturi

Un altro giorno di pioggia a Shibuya.
Raramente faccio fotografia di strada, ma a Tokyo non si può resistere!

La calcolatrice dell'arte by Filippo Venturi

L'altro giorno Ulisse mi ha confidato il desiderio di seguire un corso di disegno, cosa che mi ha reso molto felice. Gli ho detto che ne avrei cercato uno adatto a lui.

Poi, ripensando alle immagini diventate virali di recente — quelle generate con ChatGPT che ricalcavano lo stile dello Studio Ghibli — mi sono chiesto per un attimo se, per un bambino di 7 anni, abbia ancora senso frequentare un corso tradizionale di disegno oppure se non convenga esplorare direttamente l'intelligenza artificiale generativa.

In una recente intervista avevo detto qualcosa tipo "Se non avessi prima studiato la fotografia, non avrei potuto produrre i lavori che ho svolto con l'intelligenza artificiale generativa, imitando lo stile fotografico. Di sicuro non avrei potuto farlo con la stessa consapevolezza e lucidità".

Ho poi riflettuto sul fatto che da secoli disponiamo delle calcolatrici ma continuiamo comunque a insegnare le quattro operazioni fondamentali dell'aritmetica e tanto altro che potrebbe fare per noi un computer. In questo contesto, fornire oggi a Ulisse una "calcolatrice dell'arte", come ad esempio Midjourney, mi è parso improvvisamente un errore madornale.

Sono però consapevole di essere di un'altra generazione, abituato a ragionare in un mondo senza intelligenza artificiale e dove il processo creativo era diverso da quello che si sta delineando all'orizzonte. Si, l'intelligenza artificiale può essere uno strumento a disposizione, ma sappiamo bene che nasce con propositi più ambiziosi, che includono, in futuro, anche una autonomia e iniziativa da parte di questo strumento, che avrà conseguenze forse oggi non immaginabili sul concetto di arte e di creazione.

P.S.
Cerco un corso di disegno per bambini a Forlì o dintorni :)

Fotografia e Intelligenza Artificiale: Intervista a Filippo Venturi - Spotify by Filippo Venturi

Su Spotify è disponibile l'intervista che ho fatto con le ragazze e i ragazzi di “Pictures of you”, un programma radiofonico trasmesso da POLI.RADIO (radio ufficiale degli studenti del Politecnico di Milano), su Fotografia e Intelligenza Artificiale!

"Come l’intelligenza artificiale sta cambiando il mondo della fotografia?

Lo abbiamo chiesto a Filippo Venturi, fotografo documentarista che da qualche anno indaga questo tema integrando nella sua produzione artistica immagini create con software generativi.

Tra i suoi lavori più noti Korean Dream e Broken Mirror, due lavori che riflettono sulla condizione socio-politica nordcoreana attraverso due medium diversi e contrapposti."

Qui il link a Spotify!

Tagliata dall’acque la terra. Immagini di un’alluvione: Romagna, 2023 presso la Fototeca Marco Pesaresi by Filippo Venturi

Il 16 e 17 Maggio 2023 la Romagna veniva travolta da un’alluvione devastante, che ha lasciato dietro di sé distruzione, paura, fango, ma anche una capacità di resistere e reagire incredibile.

Abbiamo visto persone aiutarsi senza conoscersi, spalare senza sosta il fango dalle case altrui, ricostruire dove sembrava impossibile e abbiamo visto la Romagna rialzarsi con dignità, testardaggine e cuore.

In occasione del secondo anniversario da quell'alluvione Venerdì 16 Maggio 2025 alle ore 18.00 alla Fototeca Marco Pesaresi di Savignano sul Rubicone sarà inaugurata la mostra del progetto "Tagliata dall’acque la terra. Immagini di un’alluvione: Romagna, 2023", con cui il Comune ha costituito un fondo fotografico sul tema dell’alluvione del 2023, acquisendo opere di sei autori che l’hanno vissuta in prima persona in diverse città e zone della Romagna ed elaborata attraverso la pratica artistica, secondo la propria sensibilità: Andrea Bernabini, Silvia Camporesi, Filippo Venturi, Gianni Zaffagnini, Marco Zanella e Benedetta Ristori.

Saranno presenti il Sindaco di Savignano sul Rubicone Nicola Dellapasqua, la responsabile del settore Cultura del Comune di Savignano sul Rubicone Maria Grazia Baraghini e dei curatori Jessica Andreucci, Massimiliano Ottaviani e Giuseppe Pazzaglia.

L’evento rientra nel nel programma ufficiale della 34ª edizione del SI FEST Festival di Fotografia ed è sostenuto dal PAC2024 – Piano per l’Arte Contemporanea, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.

Vi aspetto! :)


Da oltre 35 anni il Comune di Savignano sul Rubicone promuove la fotografia come mezzo per documentare il territorio, raccontarne le evoluzioni, conservare e valorizzare il patrimonio iconografico prodotto e raccolto nel corso del tempo e degli interventi culturali promossi.

Con il progetto "Tagliata dall’acque la terra. Immagini di un’alluvione: Romagna, 2023" il Comune è andato a costituire un fondo fotografico specifico sul tema dell’alluvione che ha colpito la Romagna nel maggio 2023, acquisendo opere di sei autori che l’hanno vissuta in prima persona in diverse città e zone della Romagna ed elaborata attraverso la pratica artistica, secondo la propria sensibilità: Andrea Bernabini (5 dittici per 10 fotografie), Silvia Camporesi (5 fotografie), Filippo Venturi (10 fotografie), Giovanni Zaffagnini (14 fotografie), Marco Zanella (6 fotografie) e Benedetta Ristori (7 fotografie).

Al fondo acquisito sarà dedicata una mostra che inaugurerà il 16 maggio presso la Fototeca Marco Pesaresi e rientrerà nel programma ufficiale della 34ª edizione del Si Fest.

L’alluvione del maggio 2023 ha prodotto in maniera spontanea una grande mole di immagini e video, una produzione caratterizzata dall’intervento dal "basso", dall’impegno di volontari e cittadini colpiti dall’alluvione e impegnati a documentare e diffondere lo stato d’emergenza che ha contraddistinto quei drammatici giorni. L’impatto sociale ed emotivo che caratterizza le immagini prodotte durante l’alluvione, dona al fondo che si intende costituire una notevole valenza storica e culturale, sposando l’obiettivo primario di conservazione e valorizzazione delle memorie della comunità.

La Fototeca Marco Pesaresi, a integrazione e completamento del progetto, intende pertanto promuovere una chiamata pubblica e aperta, rivolta a tutti coloro che hanno scattato fotografie nei diversi scenari in Romagna colpiti dall’alluvione di maggio 2023.

Gli interessati possono partecipare alla call con una delle seguenti modalità: caricare/taggare una o più immagini su Instagram utilizzando l’hashtag #fototecapesaresi; trasmettere a mezzo e-mail fototeca@marcopesaresi.it le immagini in formato jpg, corredate da liberatoria di utilizzo.

Una selezione delle fotografie raccolte verrà esposta in un’apposita sezione della mostra dedicata al progetto. Agli autori selezionati verrà offerto l’ingresso gratuito a tutte le mostre del Festival. Le fotografie dovranno essere presentate entro sabato 19 aprile 2025. Il regolamento e la scheda di adesione sono scaricabili dal sito del Comune di Savignano sul Rubicone.


Aggiornamento:
L’articolo uscito su Il Corriere di Romagna giovedì 15 aprile 2025.