Intelligenza

Tavola rotonda su IA e Arte by Filippo Venturi

Giovedì 11 dicembre 2025, alle ore 20.30, presso la Fabbrica delle Candele a Forlì, avrò il piacere di partecipare a una tavola rotonda sul tema Intelligenza Artificiale e Arte, nell’ambito della serata intitolata “Oltre l’algoritmo” che chiude il corso di cinema AI Film Factory!

Una serata dedicata a esplorare l’intelligenza artificiale come nuovo mezzo creativo, accessibile e inclusivo, e a riflettere su come le tecniche artistiche tradizionali si trasformano quando incontrano gli strumenti dell’AI.

In programma:

  • Tavola rotonda moderata dalla giornalista Roberta Invidia, con Filippo Venturi (fotoreporter), Serge Gualini (artista AI), Francesca Leoni e Davide Mastrangelo (direttori artistici di Ibrida Festival).

  • Proiezione del cortometraggio di Francesca Fini, interamente realizzato con varie piattaforme di AI.

  • Presentazione dei lavori finali dei partecipanti ad AI Film Factory, il percorso formativo di 50 ore rivolto ai giovani dai 14 ai 35 anni.

L’ingresso è gratuito e aperto a tutte e tutti.

Sarà un’occasione per incontrarsi, condividere visioni e riflettere insieme sui linguaggi che stanno ridefinendo il nostro modo di creare e immaginare.

Misery non deve generare male by Filippo Venturi

Misery non deve generare male

La casa editrice italiana Sperling & Kupfer (Gruppo Mondadori) ha presentato le nuove copertine dei romanzi di Stephen King, uno degli autori di punta del suo catalogo da diversi decenni.

A prima vista, viene il forte sospetto (userò il condizionale, per prudenza e per evitare beghe) che queste illustrazioni siano state generate tramite l'intelligenza artificiale (I.A.), a causa di alcune caratteristiche grafiche riconoscibili.

Un occhio un po' allenato potrebbe anche supporre che sia stata usata in modo frettoloso e poco accorto, nonostante il contesto professionale.

I software generativi basati su I.A., specie quelli avanzati, offrono ormai buone potenzialità, ma richiedono competenza e sensibilità nel loro utilizzo.

Questo caso mi porta a fare una serie di osservazioni. Vediamole:

1 - Non è il mio campo, ma avverto l'assenza di una direzione stilistica unitaria: non si percepisce un progetto coerente nella scelta delle atmosfere, dei colori o degli elementi rappresentati. Anche la composizione tipografica è incoerente: tutti i titoli sono allineati in basso, tranne quello di "Mr Mercedes".

2 - Il risultato (le copertine) fa pensare a un possibile uso dei prompt abbastanza semplice e letterale, ben lontano dal prompt-engineering. Prendiamo "Il miglio verde", un meraviglioso romanzo che offre tanti spunti ed elementi per una copertina, qui ridotto a una camionetta che percorre una strada verde (l'interpretazione letterale del software di un miglio verde?).

3 - La copertina di "22/11/1963" rende centrale, visivamente, la figura di Jacqueline Kennedy, ma è più che marginale nel romanzo. Inoltre JFK sembra fuso nella portiera. Le dita della sua mano sinistra sono ambigue, come pure lo è la maniglia della portiera.

4 - La copertina di "Misery" è forse la più riuscita. L'isolamento è un tema centrale del romanzo e questa immagine lo trasmette. Questa scelta di mostrare il luogo degli avvenimenti, da lontano, con una vista a volo di uccello, avrebbe potuto funzionare come linea per la creazione di tutte le copertine.

5 - La copertina di "Joyland" è ambigua nel modo in cui sono posizionate le sedute della giostra, come se fosse stata data la priorità alla prospettiva e alla simmetria, rispetto alla coerenza con la realtà. Una scelta estetica, dove la forma viene anteposta alla correttezza.

6 - "Pet Semetary" non mi convince per l'atmosfera quasi rassicurante. Io in realtà, visto il tema trattato, da quando sono diventato padre non riesco a rileggerlo né a riguardarne la trasposizione cinematografica. In generale comunque direi che è passabile.

7 - "Mr Mercedes" è probabilmente la copertina più anonima del gruppo. Un’immagine “da stock”, senza tensione né mistero, incapace di restituire l’atmosfera del romanzo.

8 - In generale, queste copertine danno l’impressione di immagini generiche, prive di carattere e legame con l’opera. Sento la mancanza delle copertine storiche e anche di quelle del "Club del Libro" :)

Il sogno di una superintelligenza si allontana? by Filippo Venturi

Image generated by Filippo Venturi

In un articolo di opinione sul New York Times, intitolato "Il sogno febbrile di una superintelligenza imminente sta finalmente svanendo", Gary Marcus — scienziato cognitivo, imprenditore e saggista statunitense, noto come critico delle grandi LLM e promotore di approcci neurosimbolici all’intelligenza artificiale — fa alcune osservazioni interessanti sullo sviluppo dell'Intelligenza Artificiale.

GPT-5 — presentato da OpenAI come svolta verso l’AGI (Intelligenza Artificiale Generale) e che ha richiesto miliardi di dollari di investimenti e quasi tre anni di lavoro — ha parzialmente deluso le aspettative, commettendo ancora errori elementari di logica e matematica, producendo risposte assurde e continuando ad avere "allucinazioni". Nonostante alcuni miglioramenti, non rappresenta il salto rivoluzionario che molti si aspettavano.

Questo risultato mostrerebbe i limiti della strategia dello "scaling", ovvero l’idea che modelli sempre più grandi e addestrati su quantità di dati sempre più elevate, possano condurre automaticamente all’AGI. Aggiungere più dati ai grandi modelli linguistici, che vengono addestrati a produrre testo imparando da vasti database di testi umani, li aiuta a migliorare solo fino a un certo punto. Resta però il problema che non comprendono pienamente i concetti a cui sono esposti.

Le previsioni di un’AGI entro l'anno 2027 sembrano oggi troppo ottimistiche ed è forse giunto il momento di rivedere sia le politiche pubbliche — finora troppo permissive (scaricando sulla società problematiche come disinformazione, deepfake, cybercrime, impatto ambientale, salute mentale) — sia le strategie di ricerca e investimento.

Si rendono necessari, quindi, sistemi che non si limitino a prevedere e imitare il linguaggio umano ma che comprendano il mondo in modo da poter ragionare su di esso in modo più profondo. Concentrarsi su come costruire una nuova generazione di sistemi di IA incentrati sui world models dovrebbe essere un obiettivo centrale della ricerca. Incorporare concetti di base come tempo, spazio e causalità potrebbe consentire ai sistemi di organizzare meglio i dati che incontrano.

L'attuale paradigma adotta un approccio “taglia unica” affidandosi a un unico meccanismo cognitivo per risolvere tutto. Ma sappiamo che la mente umana utilizza strumenti diversi per tipi di problemi diversi. Per esempio, il celebre psicologo Daniel Kahneman suggerì che gli esseri umani utilizzano un sistema di pensiero — rapido, riflessivo e automatico e guidato in gran parte dalle statistiche dell’esperienza ma superficiale e soggetto a errori — insieme a un secondo sistema, più guidato dal ragionamento astratto e dal pensiero deliberativo ma lento e laborioso. I grandi modelli linguistici, che sono un po’ come il primo sistema, cercano di fare tutto con un unico approccio statistico ma finiscono per risultare inaffidabili.

Marcus sottolinea la necessità di sviluppare approcci ibridi, o neurosimbolici, che combinino la flessibilità e la capacità di riconoscere schemi delle reti neurali con la precisione logica e deliberativa dei sistemi simbolici. Se i grandi modelli linguistici assomigliano al “pensiero veloce” descritto da Kahneman — statistico, intuitivo ma superficiale e incline a errori — i sistemi simbolici richiamano invece il “pensiero lento”, più astratto e razionale. Integrare questi due approcci, sostiene Marcus, potrebbe superare i limiti del paradigma attuale e aprire la strada a un’IA più affidabile e degna di fiducia.