Photography

Filippo Venturi

Yuval Noah Harari, Tre lezioni per il futuro by Filippo Venturi

"L'anno del Covid ha evidenziato il ruolo cruciale che molti lavori pagati poco svolgono nel mantenimento della civiltà umana: infermieri, operatori sanitari, camionisti, cassieri, addetti alle consegne. [...] Nel 2020 i fattorini sono stati il filo rosso che ha tenuto insieme la civiltà. Sono diventati la nostra importantissima linea di comunicazione con il mondo fisico."

Su Internazionale c'è un interessante articolo di Yuval Noah Harari per il Financial Times sulla pandemia. Fra le varie osservazioni che compie, mi rincuora vedere che anche uno storico del suo calibro abbia riconosciuto l'importanza dei fattorini/rider durante il lockdown e che, personalmente, sono stati il primo progetto che ho affrontato nei primissimi giorni in cui eravamo confinati in casa.

Qui l’articolo originale: Yuval Noah Harari: Lessons from a year of Covid

Letizia Battaglia per Lamborghini by Filippo Venturi

La questione Letizia Battaglia è finita nel solito calderone social dove si estremizza sempre tutto.
Tutto nasce dal servizio svolto dalla fotografa per Lamborghini, nell’ambito del progetto “With Italy, For Italy“.

Se non avete seguito la vicenda, trovate info qui:
Lamborghini rimuove dai social le foto di Letizia Battaglia dopo le proteste del sindaco di Palermo

Il problema è soprattutto il palcoscenico, ma non solo:

1) La massa, specie sui social, ignora la storia dell'artista: è capitato con Butturini, ora con Battaglia, in passato con tanti altri e non è raro che un lavoro venga interpretato in maniera opposta alle intenzioni dell'autore (che sarebbero palesi conoscendone la storia). La massa ha un dizionario limitato e quindi donna + auto darà sempre lo stesso risultato, indipendente da come è posizionata la donna (o ragazza), l'auto, lo sguardo, ecc nell'immagine realizzata.

2) Battaglia ha forse sottovalutato come certe scelte estetiche, simboli e cliché del settore commerciale prevalichino il messaggio di un autore. Purtroppo chi si presta ad un settore che non è il suo, corre il rischio di non riuscire a comunicare efficacemente. La massa ha un dizionario limitato e quindi donna + auto darà sempre lo stesso risultato, indipendente da come è posizionata la donna (o ragazza), l'auto, lo sguardo, ecc nell'immagine realizzata.

3) I fotografi che ne criticano la composizione, le luci bruciate in certi punti e altro, guardano il dito e non la luna. Io da Battaglia non mi sarei aspettato (e non avrei voluto) un lavoro alla Annie Leibovitz: tecnicamente perfetto, ma non autentico, parlando di Battaglia.

2° Premio al PhotoVisa 2020 by Filippo Venturi

Con mia grande soddisfazione, il mio progetto “Korean Dream” si è aggiudicato il secondo premio nel concorso "Memory: War and Peace" dell’ International Festival of Photography PHOTOVISA!

L’elenco dei fotografi premiati è qui: Winners of the PhotoVisa photography contest

Di seguito il tema del concorso:

Photo contest ‘Memory: War and Peace’

The turn of the 20th - 21st centuries seemed to be an era of hope and a reachable dream that there would be no war in the new millennium. The first two decades of the new century were overshadowed by numerous military conflicts around the world, declared and undeclared military actions, under the influence of which the life of entire regions was changing. New generations of people born and growing amid wars consider them as a natural form of social being.

In the new millennium climate change is on the agenda, and though we’ve been looking for excuses that humanity has become a victim of natural disasters, their speed is the fault of our civilization, which has been aggressive towards the planet for centuries. It is about life of the society and the planet (world) during the war (trials). In Leo Tolstoy’s novel “War and Peace”, peace was understood not only as a state opposite to war, but peace as a society, being as such*. The society is looked upon during the period of the Great Patriotic War of 1812, destruction and the changes the society undergoes are described, and members of the society recreate themselves and the world around them, despite the war ...

The year 2020 marks the 110th anniversary of the death of Leo Tolstoy, one of the greatest thinkers who influenced the development of the world culture of the 20th - 21st centuries. In 2019, 140 years have passed since the novel “War and Peace” was completed. Worldwide, 2020 is the commemoration of the 75th anniversary of the end of the Second World War, in Russia the 75th anniversary of the Great Victory over the Nazi invaders is celebrated.

Progetto IDE, Reconstruction of Identities by Filippo Venturi

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Il Progetto IDE (Identity Dialogues Europe) è un importante e ambizioso progetto europeo biennale basato sulla fotografia. Il suo scopo è promuovere e tutelare il patrimonio culturale europeo, approfondire il tema dell'identità e favorire l'integrazione dei migranti attraverso ricerche, attività formative e confronti che utilizzano la Fotografia.

Questo progetto coinvolge 4 realtà in Italia, Danimarca, Spagna e Paesi Bassi:

  • SI Fest, il festival di fotografia di Savignano sul Rubicone, rappresentato dal fotografo Filippo Venturi.

  • Copenhagen Photo Festival, il più grande festival scandinavo, rappresentato dalla fotografa Marine Gastineau e dal fotografo Martin Thaulow.

  • BFOTO, il festival di fotografia di Barbastro, rappresentato dalla fotografa Kate Buil.

  • NOOR, agenzia di fotogiornalismo di Amsterdam, rappresentata dalla fotografa Sanne De Wilde.

I fotografi sono stati ospiti di 2 residenze artistiche nel 2019: in giugno al Copenhagen Photo Festival e in settembre al SI Fest, durante le quali hanno condotto progetti fotografici, workshop, masterclass, letture portfolio, presentazioni, visite e confronti. Nel 2020 si concluderà il progetto e i risultati saranno presentati attraverso mostre e attività che saranno esposte e sviluppate in tutte e 4 le realtà coinvolte.

Questo è il sito ufficiale: www.reconstructionofidentities.eu

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Alcune fotografie dal Copenhagen Photo Festival, inaugurato giovedì 18 giugno 2020:

IDE Project, Reconstruction of Identities, Copenhagen Photo Festival

IDE Project, Reconstruction of Identities, Copenhagen Photo Festival

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Alcune fotografie dalla mostra organizzata da NOOR Fondation, inaugurata sabato 6 luglio 2020:

IDE Project, Reconstruction of Identities, NOOR Foundation

Il mio progetto "In Time of Peril" sul Washington Post by Filippo Venturi

Oggi, sul "Washington Post", il mio progetto personale "In Time of Peril. A Diary from the Red Zone", incentrato sull'isolamento domestico a causa del Coronavirus e la mia famiglia. In particolare su mio figlio Ulisse.

E' qualcosa di diverso dal mio solito, più intimo e sperimentale, che sto approfondendo grazie all'isolamento forzato a casa (e pensare che nei miei piani, oggi, sarei dovuto essere in viaggio in Cina).

L'articolo originale è qui: What life is like under lockdown in northern Italy.

Thanks to MaryAnne Golon and Kenneth Dickerman!

Public Talk a Rosignano Marittimo by Filippo Venturi

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Venerdì 6 marzo 2020, alle ore 21.15 terrò un incontro pubblico a Rosignano Marittimo (LI), presso la Sala Concerti UNIPOP, nell'ambito della rassegna "Di Foto In Foto" organizzata dall’Associazione Culturale Fabbrica Immagini!

Parleremo di fotografia, racconterò il mio percorso e presenterò il mio libro “Korean dream, made in Korea”.

Incontro con l’autore Filippo Venturi
Fotografia come Testimonianza della Realtà
Venerdì 6 Marzo 2020, ore 21.15, ingresso libero
Sala Concerti Unipop, Teatro E. Solvay, Via Ernesto Solvay, 40
A cura dell’Associazione Culturale Fabbrica Immagini

Lo locandina dell’evento

Lo locandina dell’evento

Inaugurazione "Il Caso C." di Alfredo Covino by Filippo Venturi

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Sabato 8 febbraio, presso Marmo. Libreria d'arte contemporanea di Forlì, dialogherò con il fotografo romano Alfredo Covino, in occasione dell’inaugurazione della mostra del suo progetto “Il Caso C.” :)

COMUNICATO UFFICIALE

Sabato 8 febbraio la Libreria Marmo di Forlì inaugura una nuova mostra, che si presenta come una novità nella programmazione espositiva finora proposta: “Il caso C.” progetto di Alfredo Covino, fotografo romano classe 1973, un’indagine visiva sulla storia realmente accaduta della misteriosa scomparsa di un uomo: Davide Cervia.

Davide Cervia era un ex sottoufficiale della Marina Militare Italiana, specializzato in guerre elettroniche e vincolato a segreto militare Nato, scomparso il 12 settembre 1990 a Velletri, in provincia di Roma. Il suo caso è tuttora avvolto nel mistero: c’è un testimone del suo presunto rapimento, ma le informazioni sono spesso state oscurate, la famiglia di Cervia è stata più volte minacciata e, ad oggi, non si conosce la verità, il movente preciso di un possibile rapimento, né se Davide Cervia sia ancora in vita. Alfredo Covino, il cui lavoro è apparso su L’Espresso, The Guardian, Le Monde - solo per citarne alcuni - propone al pubblico la sua visione sulla storia di Davide Cervia in cui alla presunta realtà, raccontata con il suo approccio investigativo-documentario, accosta visioni immaginarie; il caso, infatti, è raccontato dalla prospettiva di un personaggio fittizio che raccoglie documenti, indizi, depistaggi e suggestioni. In questo modo, Covino sottolinea l’assoluta complementarietà tra reale e fiction, non solo in questo progetto, ma in tutta la fotografia, e si allontana da una mera rappresentazione del reale che si crede propria della fotografia documentaria. “Il caso C.”, esposto per la prima volta e integralmente presso Officine Fotografiche a Roma e curato da Chiara Capodici, è composto da fotografie ma anche da documenti ufficiali, immagini d’archivio e illustrazioni. Il progetto non vuole, però, essere informativo tout court, non ha infatti come obiettivo quello di dare un’unica chiave di lettura di un accaduto dai contorni ancora molto sfumati, in cui si confondono fatti, opinioni e critiche. L’intento di Covino è principalmente evocativo: parla di assenza e di sospensione, di quei momenti di incertezza cognitiva ed empirica propri di un caso avvolto nel mistero, come questo di Davide Cervia. La mostra da Marmo parte da una selezione del progetto espositivo iniziale, altrimenti troppo voluminoso per essere ospitato dallo spazio della libreria; in occasione dell’inaugurazione della mostra, Alfredo Covino presenterà anche il dummy del libro relativo al progetto, finalista al Unseen Dummy Award 2019, e dialogherà con Filippo Venturi, fotografo documentarista che lavora e vive a Forlì.

Romagna Rugby - Unione Rugby Capitolina 10-20 by Filippo Venturi

Best 9 on Instagram 2019 by Filippo Venturi

Come da tradizione, ecco le 9 immagini più popolari dal mio account Instagram nel 2019.

3 foto di rugby e 1 di arti marziali (scattata anni fa, ma che ho ri-utilizzato per lanciare il mio sito sports-photography.net).
1 foto del mio libro fotografico su Corea del Sud e del Nord.
1 foto non mia di McCurry, con la quale annunciavo che lo avrei intervistato e fotografato.
1 foto di Ronald McDonald in versione Pennywise (IT) di Stephen King. Peccato non si trovino più queste statue nei McDonald altrimenti avrei continuato la serie.
1 breve video sulle forme geometriche che uno stormo di uccelli disegnava nel cielo di Faenza.
1 foto del mio piccolo Ulisse con luce caravaggesca, mentre abbraccia la mamma.