Podere La Berta, Grigliata estiva by Filippo Venturi

Podere La Berta, Grigliata estiva
Brisighella, 02/08/2019

“BRACE BENE FRATELLI”
Tutto il bello (e il buono) di una grigliata estiva tra amici circondati da ulivi e vigneti: un percorso che si snoda tra diverse specialità cucinate sulla griglia, tutte da scoprire e gustare.

Plautus Festival, Anfitrione by Filippo Venturi

La Pirandelliana, in coproduzione con Teatro della Toscana, presentano
ANFITRIONE, di Sergio Pierattini

Liberamente ispirato all’opera di Plauto
Con Gigio Alberti, Barbora Bobulova, Antonio Catania, Giovanni Esposito, Valerio Santoro, Valeria Angelozzi

Regia di Filippo Dini
Scene di Laura Benzi
Costumi di Alessandro Lai
Luci di Pasquale Mari
Musiche di Arturo Annecchino
Organizzazione e Comunicazione di Elisabetta Nepitelli Alegiani

Personaggi e interpreti
Giove: Gigio Alberti
Alcmena: Barbora Bobulova
Anfitrione: Antonio Catania
Sosia: Giovanni Esposito
Mercurio: Valerio Santoro
Bromia: Valeria Angelozzi

Note dell’autore
L’Anfitrione del 2019 è un arrembante politico, o meglio, un dilettante populista che, con la sua esordiente formazione politica, ha appena sbaragliato gli avversari con un sorprendente e inatteso plebiscito. Sosia, che Plauto e Molière, vollero suo servitore, si è trasformato in un autista portaborse, mentre la bella Alcmena, moglie del trionfatore delle elezioni e prossima First Lady, è divenuta insegnante di scuola media di una piccola città di provincia. Ma come si sono trasformati in questa contemporanea riscrittura di uno tra i più conosciuti classici della comicità, Giove e Mercurio, gli dèi che hanno dato vita al mito della nascita di Ercole grazie all’innamoramento di Giove per la moglie di Anfitrione? La risposta sta nel meccanismo perfetto di una vicenda drammaturgica che, affinandosi, ha attraversato i secoli, da Plauto fino a Giraudoux, con il suo Anfitrione 38, passando da Molière, Kleist e molti altri. Gli dèi, incuranti dell’incredulità e dello scetticismo che li circonda dalla fine del mondo classico, continuano ad agire e a sconvolgere con il loro intervento, allora come oggi, gli umili e i potenti. Giove, per avere Alcmena, gabbandone il marito, fa vincere le elezioni all’improbabile Anfitrione, che quando arriva a casa da neo deputato destinato alla carica di Presidente de Consiglio, si trova alle prese con un intrigo che la sua intelligenza non è in grado di sbrigare. La stessa Alcmena è protagonista di un inganno che a poco a poco le si svela attraverso il gioco di cui ella stessa è vittima. I protagonisti si sdoppiano: c’è un Anfitrione becero, volgare e arrogante e un Anfitrione interpretato da Giove, gentile e modello dell’uomo perfetto o quasi. Gli fa eco un’Alcmena nevrotizzata e vittima della sciatteria del marito, a fronte di un’altra Alcmena, dolce e sensuale che vediamo alle prese con Giove quando prende le sembianze di Anfitrione. La metamorfosi investe anche i personaggi che appartengono alla scala sociale inferiore. Il modesto Sosia, ha il suo alter ego in un Mercurio diabolico e sfrontato, e sua moglie Bromia, si trova alle prese con i suoi due “mariti” Sosia e Mercurio, e la sua preferenza verso il secondo è scontata. L’altalenarsi tra verità e inganno, intesi e malintesi, genera situazioni comiche, bizzarre e spiazzanti che fanno da specchio alle sempre più grottesche e disorientanti vicende del nostro presente.
Sergio Pierattini

Qualche parola su Anfitrione
La storia di Anfitrione ha appassionato tutte le epoche, e da quel lontano 206 a.C. si sono susseguite decine e decine di riscritture, senza contare le innumerevoli messe in scena, come se ogni epoca, e forse in particolar modo nel secolo scorso, avesse desiderato scrivere una nuova pagina su una vecchia storia, una storia torbida, dove si consuma il più ambiguo e il più perfido dei tradimenti, quello inconsapevole di una moglie, che si concede tra le braccia di una divinità, quanto mai consapevole invece di goderne le grazie e i piaceri. Il dio è costretto a manifestarsi nelle sembianze del marito, quindi abbassarsi al livello di noi poveri mortali, per provare un godimento umano, che pur essendo umano, risulta essere irresistibile e neppure paragonabile a qualunque altra soddisfazione celeste. Ci troviamo di fronte ad un paradosso ovviamente, un cortocircuito della mente. Come può il padre degli dei, che può tutto e che possiede tutto, bramare una donna umana? E per di più come può bramare un piacere umano? Ed inoltre non poteva l’onnipotente incantare la mente della bella Alcmena e attrarla tra le sue braccia divine in altro modo? Perché risulta essere costretto a prendere le sembianze del marito? Egli, il grande Giove, desidera essere amato da questa donna meravigliosa, alla quale non può resistere, proprio come essa ama suo marito, vuole quel genere di amore, quello assoluto e incondizionato. Per questo Alcmena deve essere ignara di questa macchinazione, perché solo in quel caso potrà concedersi completamente, non in preda ad un desiderio temporaneo, frutto di una voglia passeggera, ma consapevolmente fedele al “patto” erotico e sentimentale sancito con suo marito. Il paesaggio nel quale inizia la commedia è quello di un esterno di notte, una notte che sembra non finire mai, una notte che è stata prolungata apposta da Giove, proprio per poter giacere con la sua amata mortale, più tempo possibile. Sembra evidente fin da subito la dimensione da incubo nel quale si intende immergere questa storia. Il tema che si sviluppa, il suo paradosso, la struttura stessa della commedia, la sua ambientazione tutta all’esterno, in un cortiletto davvero ambiguo, quasi anonimo, sembrano suggerirci una riflessione profonda, quasi archetipica del nostro essere mortali, del nostro rapporto con noi stessi, con le nostre paure, in definitiva con il nostro doppio. Il tema del doppio, meravigliosamente espresso sotto forma di commedia, quindi inserito all’interno di una situazione estremamente divertente, esplode in questa storia con grande modernità. Il dio, forse interpretabile come una parte profonda e remota di noi stessi, la parte migliore e più nascosta o la parte più oscura e demoniaca, si manifesta per prendersi il tesoro più prezioso che abbiamo, mentre il nostro “io” a noi più “noto” è impegnato a guerreggiare e a farsi bello delle sue vittorie. Nello stesso momento in cui Anfitrione sta rincasando dopo una grande vittoria sul campo di battaglia, Anfitrione si gode sua moglie in una delle notti più appassionate della sua vita. Cosa si cela dietro questa follia della mente, dietro questo ribaltamento del tempo e della vita, dietro questo sconvolgimento di passioni e di clessidre? Perché continua a farci divertire così tanto una storia tanto ambigua? E in che misura è ancora in grado di turbarci? Abbiamo anche noi, come dicevo all’inizio, sentito il desiderio di “riscrivere”, proprio perché abbiamo sentito la necessità di iscrivere questa storia nell’oggi, nel nostro quotidiano, con la speranza che pur mantenendo lo stesso divertimento, la stessa comicità, possa incidere ancora più prepotentemente nella nostra coscienza, nel nostro intimo, facendoci ritrovare forse, un dialogo con il nostro doppio, con quella zona remota e temibile del nostro essere, quel dio appunto, che tutto può, che tutto vede e domina, a nostra insaputa.
Filippo Dini

Selezionato al Batumi PhotoDays by Filippo Venturi

Il mio lavoro è stato selezionato per essere esposto al Batumi PhotoDays, in Georgia, dal 30 agosto al 15 settembre 2019!

Questo l’elenco degli autori selezionati e il paese di provenienza:
Alexander Chekmenev UA; Daria Garnik BY; Dmytro Kupriyan UA; Elijus Kniežauskas LT; Filippo Venturi IT; Gennadiy Chernega UA; Hanna Jarzabek ES; Igor Tereshkov RU; Jo Barton UK; Ksenia Sidorova RU; Mano Svanidze GE; Marco Sanges GB; Marylise Vigneau FR, AU; Masha Svyatogor BY; Micael Dias Afonso PT; Nathalie Bjørneby & Darja Olsevskaja NO; Nathalie Vigini CH; Nelson Miranda PT; Paolo Patrizi IT; Pouya Bayat IR; Raquel Bravo Iglesias ES; Simone Tramonte IT; Soumyabrata Roy IN; Spiros Zervoudakis GR; Stanislav Ostrous UA; Svetlana Bulatova RU; Tomasz Kulbowski PL; Verena Spilker DE; Xin He CN; Zhulanova Evgeniya RU; Vera Zemlyanikina UA.

La giuria era composta da:
Sabine Seitz (FotoForum Frankfurt), Manfred Bator (Foto-Gen Gallery Wrocław), Ana Riaboshenko (CAS Batumi) e Irakli Dzneladze (CAS Batumi).

Maggiori informazioni qui: www.facebook.com/batumiphotodays

Presentazione Libro e Mostra al Pontremoli Foto Festival by Filippo Venturi

Il mio lavoro sulla Corea del Nord sarà esposto al Pontremoli Foto Festival dal 19 al 28 luglio 2019!

Inoltre, sabato 27 luglio alle ore 19, terrò un incontro pubblico dove parlerò del mio lavoro e del mio libro “Korean dream, made in Korea” contenente il mio progetto sulla Corea del Nord e del Sud.

Il Festival ospiterà anche altri fotografi importanti come Maurizio Galimberti (“Betty Page. Ready-made”), Angelo Ferrillo (“258 minutes”), Alessandro Gandolfi ("Antipodes | Two Faces | One Europe"), Fabio Moscatelli ("Gioele"), Luca Marianaccio ("Spin-off") e tanti altri.

Maggiori informazioni qui: www.pontremolifotofestival.it

Mostra “Korean Dream”
19-28 Luglio 2019, Castello del Piagnaro - Pontremoli (MS)
Apertura: Venerdì ore 16-20, Sabato e Domentica ore 10-20. Ingresso Gratuito
La mia mostra esposta è stata prodotta e gentilmente concessa dalla FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche)

Incontro pubblico e Presentazione libro
Sabato 27 Luglio 2019 ore 19, Ingresso Gratuito
Stanza del Teatro della Rosa - Pontremoli (MS)

Presentazione del mio libro Korean dream, made in Korea by Filippo Venturi

Sabato 13 Luglio, alle ore 13, presenterò il mio libro sulla Corea del Nord e del Sud al Festival della Fotografia "Cortona On The Move".

Informazioni sul libro nei seguenti link:
www.filippoventuri.photography/koreabook
www.cortonaonthemove.com

Pubblicazione sul magazine Il Reportage by Filippo Venturi

Sul n° 39 della rivista Il Reportage c'è il mio racconto su Astana, la capitale del Kazakistan, oggi ribattezzata Nursultan in onore del Presidente dimissionario Nursultan Nazarbayev (che continua però ad avere il controllo del Paese).

Sono in buona compagnia :)

Oltre al mio lavoro, ci sono reportage e testi di James Whitlow Delano, Lorenzo Tugnoli, Riccardo Bononi, Flaviana Frascogna e tanti altri!

Su CLIC.HÉ la recensione del mio libro fotografico by Filippo Venturi

Su CLIC.HÉ la recensione del mio libro fotografico sulla Corea del Nord e del Sud!

Grazie a Tina Miglietta per la recensione e a Sandro Bini per l'interesse verso il mio lavoro.

Questo il link all’articolo originale: LINK

Il segno dell’infinito che unisce la Corea del Nord a quella del Sud in un abbraccio simbolico, in un destino così apparentemente diverso eppure inscindibile. “Made in Korea ∞ Korean Dream” è il libro fotografico di Filippo Venturi ed edito da Emuse che narra la storia di questo Paese che vuole esibire la propria eccellenza al mondo intero attraverso la modernità e lo sviluppo economico a Sud e tramite un riscatto politico che ha come meta la riunificazione e l’indipendenza, a Nord.
E’ proprio l’infinito, raffigurato dal nastro di Möbius, che esprime al meglio tale concetto come se esistessero un solo lato e un solo bordo: dopo aver percorso un giro, ci si trova dalla parte opposta e solo dopo averne percorsi due ci ritroviamo sul lato iniziale. Quindi si potrebbe passare da una superficie all’altra senza attraversare il nastro e senza saltare il bordo, ma semplicemente camminando a lungo.

Il libro è composto da 63 immagini ed ha la particolarità di essere double face: un lato racconta la Corea del Nord (Korean Dream) e l’altro lato la Corea del Sud (Made in Korea). I testi che accompagnano le foto sono stati scritti dall’autore stesso e dalla giornalista italo-giapponese Junko Terao

L’idea del progetto nasce nel 2015 ed inizialmente si focalizza solo sulla Corea del Sud, Paese poco inflazionato a livello fotografico e protagonista assoluto di avvenimenti importanti negli ultimi decenni: in poco più di mezzo secolo è passato dall’essere una delle nazioni più povere al mondo ad essere una delle più moderne con ripercussioni notevoli sui giovani coreani. Da un lato essi sono gli autori principali di questa trasformazione e dall’altro ne subiscono gli effetti collaterali: la forte competizione e lo studio eccessivo portano a risultati positivi per il Paese, provocando anche una situazione di profondo stress, di isolamento sociale e perfino di tristi primati come quello di avere una media di 43 suicidi al giorno.

Il progetto non sarebbe stato completo senza il viaggio alla scoperta della Corea del Nord, iniziato due anni dopo con numerose difficoltà. Sono occorsi mesi per ottenere i permessi necessari e Filippo è stato sempre scortato da guide che decidevano anche cosa poter fotografare e cosa no e che all’occorrenza ritraevano esse stesse il fotografo per documentarne ogni passo. Appare così un quadro completo dell’intera Corea e vengono esaltati gli elementi in comune tra Nord e Sud, soprattutto il forte senso del dovere verso la propria patria al punto tale che il Bene collettivo del Paese è anteposto ad ogni interesse personale.

“Mi sono confrontato con l’editore per decidere come impaginare questo lavoro senza mettere in evidenza un capitolo piuttosto che un altro e quindi abbiamo scelto di rendere il libro sfogliabile da entrambe le parti dando al lettore la libera scelta di iniziare da una o dall’altra Corea, divise a metà dal 38° parallelo”.

A livello editoriale è stata così ricostruita la questione geo politica, coniando due titoli che la rappresentano al meglio. “Korean Dream” è il sogno dei nord coreani di riunificare le due Coree anche a costo di subire la dittatura del loro supremo leader Kim Jong-un e “Made in Korea” per dare un’impronta più commerciale al Sud.

Tutte le fotografie sono rigorose, raffinate ed estremamente equilibrate. L’occhio del fotografo esplora la realtà e ci restituisce immagini dove tutto sembra essere al posto giusto grazie anche alla capacità dell’autore di parlare dell’uomo moderno e dei propri malesseri. Sono presenti anche ritratti frontali, rigorosamente senza sorrisi, ma con libera scelta della postura e dai vari dettagli si può evincere il carattere e le abitudini delle persone ritratte.

Il libro è alla seconda ristampa ed ha avuto importanti riconoscimenti tra cui il secondo premio al Sony World Photography Award 2016.

E’ possibile acquistare “Made in Korea ∞ Korean Dream” sul sito dell’editore www.emusebooks.com , mentre notizie dettagliate sull’autore e sui suoi lavori sono al link www.filippoventuri.photography

Tutto ciò è stato il tema della trasmissione radiofonica Parole di Luce, andata in onda il 19 giugno scorso, condotta da Sandro Bini e Martin Rance e a cura di Novaradio e Associazione Culturale Deaphoto.

Filippo Venturi (nato a Cesena nel 1980) è un fotografo documentarista italiano.
Le sue opere sono state pubblicate su diversi giornali e riviste come The Washington Post, Newsweek, Financial Times, Vanity Fair, Der Spiegel, Die Zeit, Das Magazin, Internazionale, La Stampa, Geo, Marie Claire, Gente, D di Repubblica, Io Donna del Corriere della Sera.
Negli ultimi tre anni è stato impegnato in un progetto nella penisola coreana, ricevendogli il premio Sony World Photography, il premio LensCulture Emerging Talent, il premio Il Reportage, il premio Voglino e il Portfolio Italia – Grand Prix Hasselblad.
Le sue opere sono state esposte in Italia e all’estero in spazi espositivi come il Foro Boario a Modena come “Nuovo Talento” della Fondazione Fotografia Modena, MACRO – Museo di Arte Contemporanea di Roma, Somerset House a Londra, U Space a Pechino, Willy Brandt Haus a Berlino, Kaunas Photo Festival in Lituania e Sony Square a New York City.

Tina Miglietta nasce nel 1966 a Livorno. Ha vissuto in diverse parti d’Italia ed è tornata da poco nella sua città natale. E’ appassionata di fotografia come specchio per le emozioni intime e nascoste e come arte per dare ad esse nuovi colori e forme. Ricerca la naturalezza delle tinte che possano rasserenare e mettere a tacere i rumori della mente.

Podere La Berta, Cena in Vigna by Filippo Venturi

Podere La Berta, Cena in Vigna
Brisighella, 27/06/2019

Alcune fotografie dell'evento che si è tenuta al Podere La Berta di Brisighella :)

Pubblicazione su WE - World Energy Magazine by Filippo Venturi

Su WE - World Energy, il magazine di cultura e analisi energetica e geopolitica di ENI, è uscita una selezione di fotografie dal mio lavoro Made in Korea, sulla Corea del Sud, assieme ad un interessante articolo di Antonio Fiori, docente di Solitica e Istituzioni dell’Asia presso l’Università di Bologna, che avevo avuto il piacere di incontrare e ascoltare al Festival di Internazionale a Ferrara qualche anno fa.

Grazie a Teodora Malavenda, photo editor di questa prestigiosa rivista!

Sito ufficiale: aboutenergy.com

Progetto RIO, SI Fest e Copenhagen Photo Festival by Filippo Venturi

Nella prima metà di giugno sarò ospite del Copenhagen Photo Festival, dove terrò anche un workshop di fotografia sul tema “Identity and Belonging” :)

Il SI Fest di Savignano sul Rubicone mi ha selezionato per usufruire di questa residenza artistica nella capitale danese!

Questa iniziativa, così moltre altre che si svolgeranno nei prossimi mesi, rientra nell’importante e prestigioso Progetto RIO (Reconstruction of identities), che coinvolge anche Ad Hoc Gestion Cultural, impresa culturale di Saragozza, e Noor Foundation, agenzia fotogiornalistica di Amsterdam.

Maggiori informazioni sul Progetto RIO a questo link.