Mostra

Made in Korea al Diecixdieci Festival della Fotografia Contemporanea by Filippo Venturi

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Il mio lavoro Made in Korea ha vinto la Call for Entry di Diecixdieci - Festival della Fotografia Contemporanea!

Il mio progetto sulla Corea del Sud, quindi, farà parte del circuito ufficiale delle mostre esposte dal 28 settembre al 7 ottobre 2018 a Gonzaga (MN) e Luzzara (RE).

Il sito ufficiale del Festival è il seguente: www.festivaldiecixdieci.com

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Side Effects, mostra fotografica by Filippo Venturi

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Arts Factory e il comune di Bagno di Romagna, all’interno della programmazione artistica ‘Bagno d’Arte 2018’, presentano:

SIDE EFFECTS
Mostra Fotografica di Filippo Venturi

Vernissage domenica 3 giugno 2018, ore 17
Buffet di Paolo Teverini
Palazzo del Capitano
Via Fiorentina, 38 - Bagno di Romagna (FC)

Orari di apertura
Dal 3 giugno al 9 settembre 2018
Dal martedì al sabato 16.00/18.00 e 20.30/22.30
Domenica e festivi 10.00/12.00 e 16.00/18.00
Chiuso il lunedì. Ingresso gratuito

Presentazione
Tutte le immagini sono rigorosissime e raffinate, nessun elemento appare “troppo” o “troppo poco”. Sorpresa, leggera ironia e mai sarcasmo. Stupore, curiosità e mai preconcetto. L’occhio del fotografo” è preciso, si interroga, esplora, impara e ci restituisce immagini bellissime dove tutto è bilanciato e maledettamente nel posto giusto al momento giusto. Un’eleganza spiazzante, ma ciò che più colpisce è la capacità e la volontà dell’autore di parlare dell’uomo moderno e dei propri malesseri. Come la migliore arte contemporanea. L’approfondimento antropologico, preciso e puntuale, che si accompagna ad ogni immagine, fornisce spunti di riflessione universali su chi siamo e dove stiamo andando. Per questa ragione il lavoro supera il reportage e la fotografia di genere destando un interesse universale, realmente antropologico.
– Davide Grossi

Biografia
Filippo Venturi (Cesena, 1980) è un fotografo documentarista. Collabora con magazine e quotidiani come The Washington Post, Financial Times, Vanity Fair, Die Zeit, Internazionale, La Stampa, Geo, Marie Claire, Gente, D di Repubblica, Io Donna del Corriere della Sera.
Realizza inoltre progetti artistici e personali su storie e problematiche che ritiene interessanti da approfondire. Da 3 anni si dedica a un progetto a lungo termine sulla penisola coreana, che è stato premiato con il Sony World Photography Awards, il LensCulture Emerging Talent Awards, il Premio Il Reportage, il Premio Voglino e si è aggiudicato il Portfolio Italia – Gran Premio Hasselblad.
I suoi lavori sono stati esposti in Italia e all’estero, fra i quali il Foro Boario di Modena come “Nuovo Talento” di Fondazione Fotografia Modena, al MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma, alla Somerset House di Londra, allo U Space di Pechino, alla Willy Brandt Haus di Berlino, al Kaunas Photo Festival in Lituania e al Sony Square di New York City.
Nel 2017 è stato inviato da Vanity Fair in Corea del Nord.
Nel 2018 è Testimonial per Fujifilm nell’ambito del progetto fotografico FIAF “La Famiglia in Italia”.

Demigods in mostra a Parigi by Filippo Venturi

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Il mio lavoro “Demigods”, premiato col 3° premio nella categoria Professionisti / Sport, nel concorso PX3 Prix de la Photographie Paris, è stato esposto nella Galleria Espace Beaurepaire di Parigi!

Di seguito il comunicato ufficiale:

PX3 Paris Photography Prize is proud to present you the exhibition of its 11th edition at the Espace Beaurepaire (Paris 75010), from Tuesday July 11th to Saturday July 15th.
The exhibition will gather more than 30 photographs from PX3 2017.
Isabelle Perrachi, ex-ballerina from the Paris Opéra, is the curator of a part of the Px3 exhibition which she has selctionned and organized according to her main area of interest : the movement.
Exhibition : Tuesday 11th to Sunday 15th of July from 11am until 7pm.
Opening-night : Tuesday 11th from 6pm until 9pm

E il mare concederà a ogni uomo nuove speranze, in mostra a Cesena! by Filippo Venturi

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E IL MARE CONCEDERÀ A OGNI UOMO NUOVE SPERANZE
Mostra fotografica a cura di Filippo Venturi
Anteprima del laboratorio fotografico con i ragazzi rifugiati e richiedenti asilo del Progetto Accoglienza dell’ASP Cesena Valle Savio

Apertura: Venerdì 23 Giugno 2017, dalle ore 18
Periodo della mostra: Dal 23 Giugno al 23 Luglio 2017
Sede: Complesso ex-Roverella, Via Strinati, 59 - Cesena (FC)
Orario di apertura: 23, 24 e 25 Giugno, dalle ore 18 alle ore 24; in seguito dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle ore 18. Ingresso libero

L'organizzazione della mostra, nell'ambito dell'evento "Cortili Aperti 2017", è a cura dell'ASP Cesena Valle Savio, in collaborazione con Bibliostelle, Istituto di Cultura Musicale Arcangelo Corelli, Conservatorio Bruno Maderna, Associazione Musica Meccanica Italiana, Associazione Il Cigno, Project Work Italia, Team Service, L'Aquilone di Iqbal e con il patrocinio del Comune di Cesena.

 

IL PROGETTO

Cerca la foto in mezzo ai documenti frusti, infilati nella giacca. La trova.
Nel porgerla, ci stampa sopra il pollice.
Quasi deliberatamente, come un gesto di possesso.
Una donna o forse un bambino.
La foto definisce un'assenza.
Anche se è vecchia di dieci anni, non fa differenza.
Tiene aperto, preserva lo spazio vuoto che, se tutto va bene, la presenza della persona ritratta un giorno tornerà ad occupare.
La ripone immediatamente nella tasca e senza darle neanche un'occhiata.
Come se la sua tasca ne avesse bisogno.

- "Il Settimo Uomo", John Berger, Jean Mohr

La bulimia mediatica legata al fenomeno migratorio ha col tempo sepolto l'identità delle persone e offuscato l'empatia verso le necessità e i desideri di chi ha dovuto abbandonare la propria casa e attraversare il mondo alla ricerca dei propri sogni.
Gli unici momenti in cui l'individuo emerge dall'anonimato dai numeri è quando diventa (due volte?) vittima.

Un padre, Osama al-Abdelmohsen, attraversa di corsa il confine serbo-ungherese con il proprio figlio piccolo, Zaid, in braccio; ha già percorso quasi 3.000 km e dovrà affrontarne altri 2.000 per giungere alla sua destinazione, la Spagna. Quel giorno però, lo sgambetto della videoreporter ungherese Petra Laszlo, con conseguente caduta, viene ripreso e fa il giro del mondo.
E' servito quello sgambetto per convincerci a fermarci e a osservare; per un attimo padre e figlio sono stati riconosciuti come tali e non come numeri o come invasori.
E' servita l'immagine di Aylan Kurdi, 3 anni, adagiato sulla sabbia e senza respiro, per comprendere cosa significa morire nel tentativo di raggiungere una vita migliore. Per un attimo certe affermazioni che incitano a lasciarli affondare in mare sono emerse in tutta la loro assurdità.

La Fotografia si presta alla contemplazione, a recuperare l'azione premeditata e scelta dell'osservazione, verso ciò che solitamente è un guardare istintivo e frenetico.

La scopo di questo laboratorio - ancora in corso e che prevede anche la raccolta di testimonianze e storie - consiste nel restituire una identità ai ragazzi rifugiati e richiedenti asilo del Progetto accoglienza dell'ASP Cesena Valle Savio.
Hanno scelto di partecipare, aprendosi e mostrandosi, non a livello burocratico, ma a livello umano, verso la città che li ospita e che merita di osservare coi propri occhi e non attraverso l'eco di slogan bianchi o neri.

Una selezione di immagini neutre, dall'archivio ASP, come le fototessere realizzate ai ragazzi al loro arrivo in città; una selezione di ritratti realizzati da un fotografo che ha iniziato a conoscerli e riconoscerli; una selezione di selfie, forma bistrattata di fotografia che svolge un importantissimo e non riconosciuto ruolo sociale, sostituendosi al diario, surrogando la parola; una selezioni di immagini degli ambienti che frequentano e altro ancora.

In questa anteprima è presentata una selezione di fotografie che innalzano un potenziale ponte sul quale, chi vorrà, potrà procedere per avvicinarsi allo sconosciuto, al presunto diverso, forse sorprendendosi e rispecchiandosi.
L'integrazione avviene su due versanti, se da un lato c'è chi porge la mano, dall'altra occorre qualcuno che la accolga nella propria.

 

IL CURATORE

Filippo Venturi (Cesena, 1980) è un fotografo documentarista italiano.
Si dedica inoltre a progetti artistici e personali su temi, storie e problematiche che ritiene interessanti da approfondire.
I suoi reportage sono stati pubblicati su diversi magazine e quotidiani come The Washington Post, Die Zeit, Internazionale, La Stampa, Geo, Marie Claire, Vanity Fair, Gente, D di Repubblica, Io Donna / Corriere della Sera.
Nel 2015 ha realizzato il progetto "Made in Korea", sulla Corea del Sud, che è stato esposto al Centro Italiano della Fotografia d’Autore di Bibbiena, al Foro Boario di Modena come "Nuovo Talento" di Fondazione Fotografia Modena, al MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma nell’ambito della selezione "Emerging Talents" e alla Somerset House di Londra a seguito del premio ricevuto ai Sony World Photography Awards.
Nel 2017 è stato inviato da Vanity Fair in Corea del Nord, dove ha realizzato il reportage "Korean Dream", completando così il suo progetto sulla penisola coreana.

 

Lo spazio espositivo, prima dei lavori di pulizia e allestimento.

Lo spazio espositivo, prima dei lavori di pulizia e allestimento.

Made in Korea in mostra a Forlì by Filippo Venturi

MADE IN KOREA
Mostra fotografica di Filippo Venturi

Inaugurazione: Sabato 25 Marzo 2017, alle ore 11
Periodo della mostra: Dal 25 Marzo al 23 Aprile 2017
Sede: Palazzo del Monte di Pietà, Corso G. Garibaldi, 45 - Forlì (FC)
Orario di apertura: Lunedì chiuso, Martedì-Venerdì 16-19, Sabato-Domenica 10-12 e 16-19, Ingresso libero

L'organizzazione dell'evento è a cura dell'Associazione Regnoli 41, in collaborazione con la Fondazione della Cassa dei Risparmi di Forlì e con il patrocinio dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Forlì, nell'ambito del progetto "Artealmonte" (www.artealmonteforli.it).

Filippo Venturi - cesenate, forlivese d'adozione - col proprio lavoro si è messo in luce negli ultimi anni, venendo selezionato tra i "Nuovi Talenti" da Fondazione Fotografia Modena e tra gli "Emerging Talents" esposti al MACRO di Roma nel 2016, oltre ad essere stato premiato in concorsi internazionali come il Sony World Photography Awards di Londra.

Il progetto "Made in Korea", realizzato nel 2015, pone l'attenzione sui giovani sudcoreani e i fenomeni che li vedono coinvolti: da un lato la forte competizione che li spinge alla ricerca continua di risultati in ambito scolastico, professionale e anche estetico - in uno dei paesi che ha puntato tutto sulla rincorsa alla modernità e al progresso -, dall'altro i forti effetti collaterali che questo stile di vita provoca.
Lo stile scelto dall'autore nella realizzazione delle fotografie, asettico, quasi artificioso, ricalca questo aspetto della realtà coreana, dove la ricerca ed esibizione della perfezione cela aspetti oscuri e problematici.

IL PROGETTO
Fino agli anni ’60 la Corea del Sud era un paese povero e arretrato. In meno di mezzo secolo è diventato uno dei paesi più moderni al mondo. La rincorsa alla modernità e al progresso è stata realizzata imponendo alla società uno smisurato senso della competizione, nella ricerca della perfezione dal punto di vista scolastico, professionale e anche estetico.
Ai giovani vengono impose le stesse tappe obbligatorie: per essere riconosciuti socialmente è fondamentale ottenere i migliori voti per accedere ai migliori istituti che consentiranno di arrivare ai migliori lavori. Al tempo stesso sono richiesti modelli estetici uniformi, spesso senza identità, raggiunti comunemente con la chirurgia plastica.
I giovani sono così spinti verso una standardizzazione straniante e surreale, l’esatto contrario di quanto avviene in molti paesi occidentali, dove il successo è raggiunto distinguendosi dalla massa.
Tutto questo ha fatto emergere forti effetti collaterali come lo stress, l’alcolismo, l’isolamento sociale e un elevato numero di suicidi (il paese è tra i primi posti nella classifica mondiale dei suicidi: 43 al giorno).

Il lavoro intero, composto da 41 fotografie, è disponibile in ebook, edito dalla casa editrice emuse. L'ebook contiene anche due testi critici di Silvia Camporesi e Davide Grossi.

Made in Korea è già stato esposto in Italia e all'estero, in particolare:

  • Alla Somerset House di Londra, al Sony Square di New York, allo Spazio Tadini di Milano, allo U Space di Pechino, a seguito del premio ricevuto ai Sony World Photography Awards.
  • Al MACRO - Museo d'Arte Contemporanea di Roma, in quanto selezionato nell'ambito di Emerging Talents.
  • Al Foro Boario di Modena, in quanto selezionato come Nuovo Talento di Fondazione Fotografia Modena.
  • A Kaunas, nell'ambito del Kaunas Photo Festival.
  • Al CIFA - Centro Italiano della Fotografia d’Autore di Bibbiena.

L'AUTORE
Filippo Venturi è un fotografo italiano, lavora a progetti fotogiornalistici e commerciali su commissione. Si dedica inoltre a progetti personali su temi, storie e problematiche che ritiene interessanti da approfondire. I suoi lavori sono stati pubblicati su diversi magazine e quotidiani come The Washington Post, Die Zeit, Internazionale, La Stampa, Geo, Marie Claire, Vanity Fair, Gente, D di Repubblica, Io Donna del Corriere della Sera. Il suo ultimo progetto personale, Made in Korea, è stato esposto al Centro Italiano della Fotografia d’Autore di Bibbiena, al Foro Boario di Modena come Nuovo Talento di Fondazione Fotografia Modena, al MACRO - Museo d'Arte Contemporanea di Roma nell’ambito della selezione Emerging Talents e alla Somerset House di Londra dal Sony World Photography Awards.

ARTEALMONTE
Il progetto Artelmonte contempla la realizzazioni di esposizioni d'arte che prevedono il coinvolgimento di artisti del territorio forlivese e della Romagna. Le mostre sono cinque e si svolgono da settembre a luglio. Ogni singola mostra è amplificata e collegata da una serie di eventi che si attuano lungo il periodo espositivo della stessa. Tutto ciò avviene in collaborazione con la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì.

LO SPAZIO ESPOSITIVO
Il Palazzo del Monte di Pietà è un gioiello architettonico cinquecentesco situato nel centro storico a pochi passi da Piazza Saffi. L'austero palazzo, costruito nella prima metà del '500 in laterizio bruno, presenta una facciata semplice e imponente, coronata da un bel cornicione con mensole in legno e pietra rifatto alla fine del Settecento. Oggi è sede della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì.

 

Aggiornamento del 26/03/2017, di seguito la rassegna stampa:

 

Aggiornamento del 26/03/2017, alcune fotografie dell'Inaugurazione: